Accam, Parini soddisfatto dopo l’assemblea

Per mantenere basse le tariffe sarà imperativo riottenere i certificati verdi, vale a dire modernizzare l'impianto

 

«Sono soddisfatto: i soci
hanno colto in pieno l’importanza di questo passaggio per Accam e compreso la
validità della proposte per migliorare e gestire il termovalorizzatore» – è il commento
a caldo del presidente di Accam Sergio Parini dopo il voto favorevole
dell’assemblea dei soci (con la sola astensione del Comune di San Vittore
Olona) alle linee strategiche per la gara riguardante esercizio e conduzione
dell’impianto di Borsano e per la realizzazione delle opere previste dalla
Procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale. Il sì dell’assemblea è stato
espresso verso la proposta formulata dal Cda di Accam e il documento approntato
dal sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, dove si ribadiscono alcune
condizioni imprescindibili per l’attuazione delle linee strategiche:

Il rispetto delle condizioni
contemplate dalla convenzione fra Accam e Comune di Busto Arsizio siglata il 29
dicembre scorso;

La partenza del processo di
trasformazione di Accam in agenzia ambientale;

L’obiettivo di ridurre
l’impatto ambientale del termovalorizzatore e di privilegiare l’utilizzo
dell’energia e del calore;

Il coinvolgimento nel piano
delle società partecipate attive nella gestione di alcune fasi del ciclo dei
rifiuti e degli enti locali del bacino servito;

«Sulla base del bando di
gara che predisporremo la società aggiudicataria dovrà dar vita a una società
di scopo dove entrerà a far parte una New Company, formata da ex
municipalizzate e comuni, che avrà la possibilità di rilevarne il 100% delle
quote – spiega Parini. Si tratta di un’opportunità che offriamo ai soci Accam
per garantire il controllo pubblico della gestione di un settore strategico
come il ciclo integrato dei rifiuti. Senza contare, poi, che una società di
gestione pubblica è fattore di tranquillità per i cittadini e per i lavoratori stessi».

Queste linee strategiche,
che, una volta espletata la gara, potranno tradursi in un piano industriale
vero e proprio (da discutersi fra i soci Accam), vanno in tre direzioni: il
miglioramento dell’efficienza dell’impianto di Borsano, l’abbattimento delle
emissioni
e il coinvolgimento di aziende pubbliche del territorio di
riferimento. «Consideriamo da ultimo i benefici economici che deriverebbero
dagli interventi migliorativi dell’impianto – conclude Parini: oggi usufruiamo
di certificati verdi che, per legge, potremo riottenere soltanto con interventi
migliorativi sul termovalorizzatore. Se non vi riuscissimo la tariffa di
smaltimento dell’RSU, oggi di 89 euro alla tonnellata, lieviterebbe di 40 euro,
con pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Aprile 2007
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