Basso, torna lo spettro. Convocato dalla procura antidoping del Coni

Il campione di Cassano non è partito per il Belgio: era a rischio esclusione da Freccia e Liegi. La Discovery lo sospende di comune accordo

Ancora nubi sulla testa di Ivan Basso. Nubi vecchie di doping, legate alla solita "Operacion Puerto", che tornano dopo che parevano passate per sempre.

Ivan stamane non è partito per il Belgio dove sarebbe dovuto tornare in gara dopo le perlustrazioni sulle strade del Giro d’Italia e disputare la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi. Due tra le classiche che più si addicono al campione varesino, fermato dal fatto che gli organizzatori sono gli stessi del Tour de France. Quelli che gli hanno impedito di correre la Grande Boucle, vinta dall’americano Landis: uno che, è notizia freschissima, sarebbe stato trovato positivo al testosterone in ben sette diversi test effettuati nel corso della gara a tappe francese.

Sta di fatto che Ivan, d’accordo con la Discovery Channell, è rimasto a casa dove è stato raggiunto da una convocazione da parte della procura antidoping del Coni. Basso dovrà quindi sostenere una nuova audizione a Roma il prossimo 2 maggio, in vista della quale è stato "sospeso" («di comune accordo» spiega il direttore Johann Bruynéel) dalla sua squadra. Insomma, il campione di Cassano Magnago dovrà tornare a rispondere di quelle accuse per le quali è già stato ascoltato e assolto.
Con un problema in più: tra 17 giorni, il 12 maggio prossimo, scatta il Giro d’Italia. Un Giro che a questo punto vede a rischio la partecipazione del suo più recente dominatore.
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2007
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