Blocco dei beni dei sequestrati. A chi giova?
Lettere al direttore - Michele Airaghi interviene sul tema dei sequestri. Il padre Mario venne rapito nell'aprile del 1981 e tenuto prigioniero in Aspromonte
Egr. Sig. Direttore,
innanzitutto grande gioia per la liberazione della Vergani e complimenti alle Nostre Forze dell’Ordine, che quasi mai vengono ringraziate abbastanza per il loro lavoro e anche per i sacrifici che in funzione di esso si prodigano a sostenere.
Chi le scrive è il figlio di un sequestrato che è stato per un anno incatenato in Aspromonte.
Nei sequestri accaduti nel Nostro Paese la prima problematica era rappresentata dal capire chi fossero i delinquenti (ndrangheta calabrese, anonima sarda, giostrai o delinquenti comuni, magari improvvisati), in quanto il modo di comportarsi di fronte all’una o all’altra categoria di delinquenti era completamente diversa.
Nella legislazione passata c’era già la possibilità discrezionale da parte del magistrato inquirente di attuare il "blocco" o meno, a seconda dei tipi di criminali e delle trattative in corso. Di fatto la delicatezza delle indagini, rese ardue per tutelare la vita dell’ostaggio, necessitavano di volta in volta un comportamento diverso da parte degli investigatori; i quali si sono avvalsi più volte delle trattative e dei pagamenti per poter liberare il sequestrato ed arrestare i colpevoli(senza trattative e solo con la linea dura non si arrivava e non e si arriva da nessuna parte).
Inoltre, quando si paventava la promulgazione della Legge sul "Blocco dei beni", alcuni anni prima dell’entrata in vigore della Legge stessa, a parere di molti inutile, io ed altri scrivevamo sui quotidiani che introducendo questa norma, ora che tali delitti stavano scemando, si sarebbe provocato un fatto ancor più grave, ossia i sequestri lampo; con le omissioni di denunce che levavano alle Istituzioni ogni tipo di controllo.
Vi è anche da aggiungere per la cronaca, che tale reato nel 1991, data di entrata in vigore della Legge, non era più di moda e di sequestrati, perfortuna, non c’erano quasi più; in quanto era molto più remunerativo e meno rischioso dedicarsi alla droga e tralasciare i sequestri. Pensi solo che nel 1981, quando mio padre era sequestrato, ve n’erano contemporaneamente altri 15!
Il Nucleo operativo dei Carabinieri di Milano negli anni ’80 l’ha ampiamente dimostrato: liberando al nord diversi ostaggi e assicurando alla Giustizia i colpevoli di questo vigliacco delitto. Caso a parte faceva la Barbagia e L’Aspromonte dove nessun sequestrato è mai stato liberato dalle Forze dell’Ordine, perchè o si pagava o l’uccidevano!
In certi casi poi, dove l’opinione pubblica premeva, sollecitata dai mass media, il "problema" doveva essere risolto a tutti i costi e lo Stato stesso ha trattato con i rapitori e pagato; e gli altri sequestrati, che in funzione dell’entrata in vigore del Blocco dei beni sono stati abbandonati a loro stessi e uccisi?
Quindi la politica delle Istituzioni ha fatto il forte con i deboli e il debole con i forti!
Ricordiamoci dei sequestrati che non sono più tornati, anche a seguito del Blocco (Sig.Vincenzo Medici e altri)
Cordialmente
Michele Airaghi
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