Busto lancia in resta contro l’abbandono dei rifiuti
Partita la campagna "Busto si rifiuta": gazebo in piazza Santa Maria con Agesp e Legambiente a spiegare ai cittadini come gestire correttamente i rifiuti... ed evitare multe salate
L’amministrazione di Busto Arsizio corre ai ripari di fronte al fenomeno dell’abbandono di rifiuti, che, cronico, ha assunto dimensioni localmente grottesche. Intere strade di periferia – famose via Baraggioli e via Ponzella nella parte sud della città, ma se ne potrebbero citare altre – sono invase da ogni sorta di immondizie e rifiuti, anche di tipo "tecnologico" (televisori, vecchie radio, frigo(!), chi più ne ha più ne metta), mettendo a dura porv i swervizi di pulizia di Agesp, intervenuti a più riprese negli ultimi mesi.
"Busto si rifiuta" è il nome della campagna avviata in questo weekend dall’amministrazione: per tutto il sabato un ampio gazebo al centro di piazza Santa Maria distribuito volantini e fogli informativi e diffuso insieme musica e notizie sul corretto smaltimento dei rifiuti domestici e non, come farà anche nella giornata di domenica. Attorno, in una sorta di "campagna choc", un mucchio di rifiuti raccolti nelle discariche abusive di periferia succitate, oltre a sacchetti di immondizie un po’ troppo lindi e ordinati per suscitare la dovuta repulsione per i misfatti dei reprobi di turno. Il concetto della repressione in agguato veniva rinforzato dagli avvertimenti sulle pesanti multe in arrivo per chi porta a spasso il cane senza avere con sè il necessaire per ripulire marciapiedi e prati dai loro escrementi, e per chi viene sorpreso – come si vedeva iconicamente rappresentato in un cartellone – a gettare rifiuti dove non si deve. Per tutti, l’"appuntamento" per lo scarico rifiuti ingombranti è sempre al Centro multiraccolta Agesp di via Tosi (zona industriale di Sacconago), aperto anche la domenica mattina.
Il sindaco Farioli ha voluto nel pomeriggio farsi vivo per ringraziare Ageps e Legambiente. «Abbiamo portato i frutti della nostra inciviltà nel "salotto buono" della città. Busto si rifiuta: si rifuta di diventare incivile, di diventare brutta e sporca, di lasciare che le sue periferie diventino discariche illegali. Ci vuole cultura, educazione, ma anche repressione: non lasceremo che pochi vandali insozzino la città. Questa inziativa è un "pugno nello stomaco" che ci faraà ragionare».
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