Casinò di Campione: Varese entrerà nel cda?
In queste ore a Como si discute l'approvazione dei patti per la gestione della casa di gioco, della quale la nostra provincia raccoglie già parte degli introiti
La provincia di Varese entrerà a far parte del cda del Casinò di Campione? Questo è il quesito sul quale stanno dibattendo in queste ore i principali rappresentanti della vita politica comasca, che in vista dell’approvazione in consiglio dei patti bilaterali stabiliti dalla commissione Como-Lecco, per la modifica dei patti parasociali del Casinò. Casinò che, tra l’altro, è sempre più vicino alla grande inaugurazione nella nuova “cattedrale del divertimento”.
In realtà, per legge nazionale, la nostra provincia avrebbe diritto ad una rappresentanza nel cda della casa da gioco da ben quattro anni, eppure questo diritto non è ancora stato applicato. Ora, in un’ottica di forte ridimensionamento del potere del Comune di Campione nella gestione di questa risorsa, un membro del direttivo dovrebbe essere scelto dalla nostra provincia.
Il provvedimento, tuttavia, potrebbe non attuarsi in modo fluido. An Como, ad esempio, si è dichiarata sfavorevole a questo ingresso, chiedendosi quali interessi possa avere la nostra provincia nel casinò, e considerando questo provvedimento uno “scambio di favori” tra la Lega Nord comasca e quella varesina.
La gestione economica del Casinò di Campione è decisamente singolare. Viste le piccole dimensioni del paese e visti i ricavi altissimi, fino al 1973 l’80% dei ricavi era affidato al Ministero dell’Interno, che li usava come fondi neri senza rendiconto. Dal 1973 invece i ricavi sono stati ripartiti tra comune, provincia di Como, Lecco e Ministero dell’Interno, che doveva destinare questi fondi ai comuni disastrati. Da quattro anni, per legge statale, gode degli introiti del Casinò anche la nostra Provincia, che tuttavia non ha ancora avuto modo di inviare una sua rappresentanza nel consiglio di amministrazione.
Già all’epoca della partecipazione agli introiti c’erano state diverse polemiche in merito ai reali interessi della nostra provincia nei confronti del Casinò. Ora le discussioni intorno alla rappresentanza ne sono la replica. Resta da vedere se la Provincia otterrà questo diritto, e in quali termini intende investirlo. Oltre al ruolo della nostra provincia, i patti parasociali che devono essere approvati a Como prevedono la riduzione del ruolo del Comune di Campione d’Italia e l’abolizione della quota fissa dei proventi di gioco spettante al municipio (pari a 57 milioni di franchi l’anno, indipendentemente dall’andamento della casa da gioco).
Qualunque sia la decisione di Como in merito ai patti con Lecco, la decisione ufficiale in merito al ruolo della Provinvia nel cda sarà presa all’interno dell’assemblea della società di gestione del casinò. Questa assemblea è prevista per il 23 aprile. Salvo colpi di scena, l’ingresso della Provincia avverrà come previsto, ma ci sono molti aspetti pratici ancora da chiarire.
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