Fondazione Giovanni Blini, ancora polemiche sull’intitolazione

Un gruppo di giovani antifascisti attacca il «revisionismo storico» galoppante in vista del 25 aprile

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato sul tema dell’intitolazione della costtuenda Fondazione Giovanni Blini, inviato da un gruppo di giovani antifascisti.

 

Ancora una volta la tradizione Antifascista della città di Busto Arsizio, premiata dalle massime istituzioni con la medaglia di bronzo al valor militar per attività partigiana, viene infangata con l’ennesimo atto provocatorio, aggravato stavolta da una decisione presa e già approvata dalla Provincia di Varese.

Purtroppo nel contesto di un razzismo e una xenofobia ormai dilaganti ovunque in maniera più o meno manifesta, si chiudono gli occhi di fronte a un altro fenomeno: il ritorno del vecchio fascismo. Partiti istituzionali si rifanno a trattati firmati nel ventennio e inneggiano alla figura di Benito Mussolini. Associazioni di bravi cittadini ripuliscono le lapidi della Decima Mas e organizzazioni extra-parlamentari indicono marce squadriste per le città.

Cosa succede nella nostra Busto Arsizio? Succede che Fiamma Tricolore, partito rappresentato in parlamento e ideologicamente legato al ventennio con al suo interno ex-militanti della Repubblica Sociale Italiana che mai hanno rinnegato il loro passato di fascisti, nel settembre 2006 gestisce per tre giorni una festa in uno spazio pubblico.

Succede che una neonata Fondazione culturale per i giovani della città, che sorgerà in Piazza Trento e Trieste nell’attuale sede del Liceo Artistico (nel ventennio fascista comando cittadino delle SS, luogo di detenzione e tortura di partigiani e antifascisti locali), prenderà il nome, appunto su decisione della Provincia di Varese, di Giovanni Blini, ex militante di Fare Fronte e fondatore di Comunità Giovanile, scomparso prematuramente nel 1989.

Senza mancare di rispetto alla vittima né tanto meno al dolore della sua famiglia, è quanto meno oltraggioso e scandaloso che questa Fondazione, "ufficialmente" concepita pluralistica a livello politico, prenda il nome di un militante di un’ex organizzazione neofascista qual era Fare Fronte, contesto che fu poi punto di partenza per la nascita di Comunità Giovanile.

Comunità Giovanile dunque, spazio per i giovani bustocchi, spazio che gode sempre più di stima e apprezzamenti collettivi in città e nei paesi limitrofi, spazio e collettivo di gestione democraticamente composto da personaggi di diversi orientamenti politici, realtà che offre momenti culturali senza una precisa ideologia politica…questo è quello che tutti sanno e che tutti vedono. Sfortunatamente pochi sanno che Comunità Giovanile organizza conferenze invitando illustri ospiti quale per esempio Gabriele Adinolfi (fondatore di Terza Posizione, gruppo eversivo responsabile di diversi attentati dinamitardi negli anni settanta), pochi sanno che è citata sul libro che parla delle O.S.A. e delle occupazioni non conformi (come Casa Pound a Roma), pochi sanno che Comunità Giovanile viene presa come vero e proprio "esempio da seguire" da tutta l’estrema destra Lombarda, come testimonia il documento che in parte riportiamo, per l’apertura del circolo fascista denominato senza mezzi termini "Cuore Nero", a Milano, circolo a cui poi Comunità Giovanile offre sostegno aderendo alla manifestazione del 14 Aprile scorso in solidarietà all’attentato incendiario subito appunto da "Cuore Nero".

«Milano: apre il Circolo Culturale CUORE NERO!!! Sabato 14 aprile è giorno di mobilitazione generale!!! Seguendo il buon esempio della Comunità Giovanile di Busto Arsizio, di Casa Pound a Roma e della Compagnia Militante di Monza; forti delle passate e recenti esperienze di Spazio Libero, della Skin-House e del Circolo Terra di Mezzo di Milano; con il sostegno morale dei Combattenti della Repubblica Sociale Italiana ed il supporto culturale e formativo del Centro Studio Polaris, della rivista antagonista Orion e della Libreria "La Bottega del Fantastico" un gruppo di giovani camerati milanesi, amici e militanti di vecchia data, provenienti da diverse esperienze politiche ed organizzative, ha deciso di creare un punto di riferimento, ritrovo, aggregazione, dibattito ed approfondimento culturale, aperto a tutte le realtà della composita ed eterogenea comunità ideale della destra lombarda.»

In questa triste e deprimente situazione, dunque, chiediamo a tutta la cittadinanza, ai partiti, alle associazioni e a chiunque si rispecchi nei valori costituzionali di Antifascismo, di mobilitarsi e manifestare il proprio dissenso verso la decisione di intitolare la Fondazione a Giovanni Blini e di prendere senza compromessi le distanze dalle tendenze di revisionismo storico e ambiguità politica in atto a Busto Arsizio e più in generale nel nostro territorio.

In Italia il vecchio fascismo sta rialzando la testa e parallelamente sta creando un nuovo immaginario affiancando alle vecchie forme di cameratismo nuove modalità di azione, sempre meno identificabili ed ambigue. Il 25 Aprile non può più essere una ricorrenza e soprattutto l’Antifascismo come insieme di valori costitutivi della nostra repubblica non può più essere considerato marginalmente o comunque su un piano politico trascurabile e praticato un solo giorno all’anno. Il 25 Aprile deve essere trattato da tutte le istituzioni. Tutti i partiti, i sindacati e la società civile devono prendersi carico di una responsabilità collettiva contro questi fenomeni.

L’Antifascismo deve ritornare nell’operato politico di ogni gruppo che si riconosce nel principio della democrazia e della Costituzione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Aprile 2007
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