Fondazione Giovanni Blini, colpo di mano della Provincia
Imbarazzo in consiglio comunale alla lettura di molte cariche già assegnate, mentre si rinviava il voto sullo Statuto dell'ente
La Fondazione Giovanni Blini è ormai realtà. Fortissimamente voluto dal presidente della Provincia Marco Reguzzoni nell’ambito della recente convenzione multimilionaria con Busto Arsizio, l’ente dovrà gestire come centro d’espressione culturale giovanile lo stabile di piazza Trento Trieste, attuale succursale del Liceo Artistico, quando i lavori di ampliamento del Liceo stesso in via Manara saranno ultimati (fra tre anni circa). Ieri sera in consiglio comunale sono piovute le nomine di vari organi della Fondazione – nomine «provvisorie», ma destinate a durare fino all’effettiva entrata in funzione dell’ente – volute dalla Provincia, con quello che per vari esponenti dell’opposizione, ma, si mormora, anche della stessa maggioranza, è stato un autentico colpo di mano.
È stato il sindaco Gigi Farioli ad annunciare che nella giornata di oggi la Provincia istituirà formalmente la Fondazione «per avviare un processo che da qui a tre anni porti ad un progetto condiviso delle associazioni giovanili», dotandola, oltre a quanto già preventivato, di un capitale di ben 200.000 euro. Questo dopo che in ufficio di presidenza di era deciso di rinviare l’esame da parte del consiglio dello Statuto della Fondazione medesima. È seguita la lettura di una lista di nominativi che faranno parte del Comitato culturale e del collegio dei revisori della Fondazione. Mentre quest’ultimo sarà presieduto da Gabriele Tosi, "regista" del B.A. Film Festival, a capo del comitato culturale, che in futuro accoglierà rappresentanti di tutte le associazioni giovanili coinvolte e degli studenti degli istituti superiori, vi sarà un triumvirato composto dalla professoressa Lucia Marrese, da Angelo Lorenzo Crespi, direttore de "il Domenicale", e da Matteo Sorini di Comunità Giovanile. Di fronte alla sfilza di nomi letta dal sindaco qualche timida e imbarazzata perplessità è stata espressa da Mariella Pecchini (Ulivo) nel tentativo di discutere la cosa, ma invano: «lei cerca di reintrodurre un argomento rinviato» ha sentenziato il presidente del consiglio Speroni, tagliando corto.
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