Il calore di Somma per Don Emilio
Successo per la giornata organizzata sabato 14 aprile dall'associazione "Amici di Monsignor Emilio Patriarca”
La giornata, promossa dall’”Associazione Amici di Monsignor Emilio Patriarca”, giunta alla sua ottava edizione, ha raccolto un nutrito gruppo di amici e sostenitori delle iniziative di Don Emilio. Nel nome di questo umile ma carismatico personaggio, si è consolidata una realtà di solidarietà che ha assunto proporzioni del tutto inattese. «Siamo oltre mille aderenti e cerchiamo di aiutare don Emilio in tutti i modi, soprattutto facendogli sentire la nostra calda amicizia e mettendo a disposizione la nostra professionalità», sottolinea Marco Astuti, vice presidente esecutivo dell’Associazione. Nata e gestita sette anni fa, i progetti già finanziati e in fase di attuazione hanno raggiunto la ragguardevole somma di 2 milioni di euro. Un apporto che don Emilio non avrebbe mai potuto immaginare, come ha più volte evidenziato nell’arco della giornata.
L’incontro ha avuto il suo inizio alle ore 15.30, con una presentazione generale dei progetti svolti e delle novità che coinvolgeranno la vita della comunità africana; il dottor Franco Maggiolo, specialista di malattie infettive presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha presentato un progetto per la realizzazione di un laboratorio di biologia molecolare finalizzato al controllo della replicazione virale residua e a verificare l’insorgenza di eventuali resistenze virali fra i malati di Aids. La malattia costituisce infatti una delle sfide più importanti che l’Associazione intende affrontare. L’impegno e l’attenzione della cittadinanza varesina alle popolazioni di etnia Tonga sarà ulteriormente testimoniata dall’intervento che i Vigili del Fuoco di Varese opereranno nei prossimi mesi per la costruzione di una casa che ospiterà i volontari che si avvicenderanno in terra zambiana.
Monsignor Patriarca ha ribadito le difficoltà che il ruolo che ricopre comportano, definendo in dettaglio gli “assilli” della propria condizione, evidenziando la funzione di sostegno che i soci della citata associazione gli assicurano: «Senza il contributo dell’associazione, non sarebbe stato possibile realizzare nessuna delle iniziative di promozione umana che la mia gente tanto necessita», ha commentato Don Emilio. Dopo la Santa Messa infine tutti a cena, tra gioia ed allegria, con augurio e benedizione, rigorosamente in lingua tonga.La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
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