“Informarsi sul Tfr vuol dire scegliere con responsabilità”
All'hotel Porro Pirelli si è discusso delle novità della riforma della previdenza complementare. Colombo (Api): «Un cambiamento radicale con molti aspetti da chiarire»
Tfr in azienda o al fondo pensione? Scelta esplicita o silenzio assenso? Il 30 giugno, il termine per esprimere la preferenza sulla liquidazione, si avvicina e per i lavoratori, "bombardati" dalle proposte e dai suggerimenti, è arrivato il momento di scegliere. All’hotel Porro Pirelli di Induno Olona, l’Api (Associazione delle piccole e medie industrie) della provincia di Varese ha organizzato un incontro per fare luce sulle novità introdotte dalla riforma previdenziale.
«Ne abbiamo parlato un anno fa e, ora che la disciplina è definita meglio abbiamo voluto tornare sull’argomento – ha spiegato il presidente dell’associazione Franco Colombo -. Abbiamo percepito le perplessità e la necessità dei nostri associati di ottenere delle informazioni: questa riforma va sì a colpire i lavoratori ma anche gli imprenditori. Riteniamo però che non sia ancora stata completamente assorbita dagli attori interessati e questo ci fa sorgere delle preoccupazioni, ci stimola a cercare delle risposte precise per i nostri associati».
Preoccupazioni che da un lato riguardano i dipendenti, impegnati a districarsi tra prospetti e informazioni, ma che non risparmiano il mondo delle piccole e piccolissime imprese. «Il passaggio alla previdenza complementare implica infatti uno spostamento di capitale da parte delle aziende ai fondi pensione – ha aggiunto il direttore di Api, Roberto Ceroni – . Questi trasferimenti possono generare delle sofferenze finanziarie nei bilanci delle imprese».
Finora infatti il trattamento di fine rapporto rimaneva nelle "casse" dell’azienda e, al termine del periodo lavorativo o in casi di particolare necessità, veniva rimborsato al lavoratore. Con la riforma è invece il dipendente a scegliere se destinare la sua "liquidazione" a forme pensionistiche complementari o di mantenerla presso il proprio datore di lavoro.
«Siamo di fronte ad un cambiamento epocale ma necessario per garantire, soprattutto ai più giovani, un sostentamento per il futuro – ha commentato Gilberto Bezzegato, presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro -. Il momento è quindi cruciale, anche perchè la scelta non è revocabile, invitiamo perciò i lavoratori a scegliere in modo consapevole e con responsabilità». Per far sì che ciò accada il Ministero del Lavoro ha deciso di concentrare i suoi sforzi sull’informazione. «Abbiamo cercato di puntare sulla comunicazione e di proporre iniziative per illustrare in modo completo le nuove norme – ha concluso Giovanni Pollastrini, consulente del Ministero – e continueremo a farlo il prossimo anno. Da ieri inoltre è partita una campagna di informazione destinata ai giovani, proprio a loro infatti va tutta la nostra attenzione: li invitiamo ad informarsi per decidere al meglio anche se per loro l’età della pensione è ancora molto lontana».
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