Internet e download, Emi ed Apple liberano la musica

Con uno storico annuncio il colosso della discografia e la casa degli iPod annunciano l'intenzione di eliminare i sistemi di protezione digitale. Promettendo terremoti

La musica è libera. Così potrebbero titolare domani mattina i quotidiani, se sarà dato giusto rilievo alla notizia diffusa pochi minuti fa dalle principali testate di tecnologia. Questa mattina, infatti, l’amministratore delegato di Apple (casa che produce gli iPod) e quello di Emi (una delle quattro major discografiche) hanno annunciato l’intenzione di distribuire interamente il catalogo musicale della seconda nello store digitale della prima, vendendo brani completamente sprotetti.

Questo significa che queste canzoni non saranno protette da quei software digitali, chiamati DRM, che non consentono di ascoltare i brani che acquistiamo su dispositivi di marche differenti (quindi su lettori mp3 diversi da iPod), o su più di tre computer. In via teorica questi brani, sprotetti, possono essere facilmente scambiati gratuitamente su programmi come eMule. Ovviamente non è possibile a tutti gli effetti, perché si tratta di una violazione del copyright, ma possiamo dire che non esiste più un software che ci vieta di farlo. Entro l’anno la conversione avverrà su tutti i negozi europei e, con ogni probabilità, Emi sarà seguita a ruota almeno da un’altra etichetta.

Oltre ad essere “liberi”, i brani acquistati su iTunes Store avranno anche una qualità audio superiore: non 128 ma 256kbps. Il prezzo? Cambia ovviamente. Se un brano protetto costa 0,99€, quello sprotetto ne costerà 1,29. Entrambe le opzioni rimarranno comunque disponibili, permettendo quindi di pagare meno, acquistando un brano ascoltabile solo sui nostri computer o iPod, o pagare di più, per ottenere una traccia di altissima qualità e completamente nostra, della quale possiamo fare tutto quello che desideriamo.

Questo annuncio potrà avere un forte impatto, ed è l’epilogo di un vero e proprio terremoto mediatico provocato dall’amministratore di Apple, Steve Jobs nel mese di febbraio. In una lettera pubblicata sul sito dell’azienda, infatti, il Ceo di Apple dichiarava il suo desiderio di vendere musica sprotetta, pensando che l’unico modo per combattere la pirateria non consistesse nel porre dei limiti tecnologici a chi, coscienziosamente, decide di acquistare la musica. L’unica via, secondo Jobs, consiste nell’offrire un prodotto di alta qualità, che dia valore all’acquisto nei confronti della pirateria.

Cosa ci dovrebbe spingere, ora, ad acquistare musica digitale invece che scaricare illegalmente da internet? Il fatto che questi brani sono di qualità superiore (provengono, infatti, da master originali, mentre su eMule si trovano brani frutto di varie compressioni a livelli eterogenei) e che la facilità di download è realmente superiore. La cosa funzionerà? Solo il tempo, in realtà, saprà dirci se questa scommessa sarà vinta. Ma una cosa è certa: qualcosa, in questo mercato, sta cambiando.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Aprile 2007
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