La ricetta per diventare top? Coraggio e finanza innovativa

Presentazione a Ville Ponti del libro "Top Performer", nato dalla collaborazione dei Giovani Imprenditori con Ubs e Università Bocconi

Competitività, innovazione e sfruttamento delle nuove opportunità offerte dal mercato finanziario: sono questi i fattori su cui le piccole medie imprese lombarde devono puntare per entrare anche loro nella categoria “Top Performer”, cioè quelle aziende con una struttura finanziaria e un rendimento invidiabile, che arriva ad essere addirittura tre volte quello medio. Ed è a loro che bisogna guardare, soprattutto riguardo al rapporto col mondo dei capitali. Per fare quel salto di qualità, indispensabile per le nostre imprese per poter competere in un mondo sempre più globalizzato e sofisticato dal punto di vista finanziario, parte proprio da li, dallo studio di chi già ce l’ha fatta.

È questo quello che emerge dalle ricerche svolte su proposta dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia, in collaborazione con la sezione di Varese e con UBS Banca Spa, raccolte nel libro “Top performer: un’analisi empirica sulla crescita delle imprese lombarde” presentato nella  serata del 19 aprile, ad una platea di giovani imprenditori varesini alle Ville Ponti. Il libro, scritto da tre docenti della Sda Bocconi – Renzo Cenciarini, Leonardo Etro, Alberto Dell’Acqua – insieme al professore dell’Università Bocconi Maurizio Dallocchio, illustra la situazione delle imprese lombarde per quanto riguarda la struttura del debito e la redditività, concentrandosi in particolare su quelle che raggiungono performance migliori.

Grande la partecipazione ad un evento che, per il presidente Univa di Varese Alberto Ribolla, dimostra quanto ancora una volta la nostra provincia sia all’altezza delle sfide che le vengono lanciate da un’economia in continua crescita e mutamento: «Bisogna lasciarsi alle spalle schemi mentali che si sono radicati nel tempo – ha sottolineato Ribolla – e abbiamo bisogno di rinnovare la nostra cultura, soprattutto nella gestione finanziaria e patrimoniale delle nostre imprese».

Dello stesso parere Carlo Vanoni, presidente dei Giovani Industriali: «La Lombardia è il motore dell’economia italiana, ed è in grado di competere con le regioni d’Europa  più avanzate  economicamente – ha spiegato il "padrone di casa" della serata – ma bisogna comunque rimboccarsi le maniche. Le imprese lombarde devono crearsi una propria identità finanziaria, guardando con interesse a terreni come quelli delle acquisizioni, delle fusioni e della quotazione in borsa, soprattutto alla luce di Basilea 2».

 «Siamo in una situazione di ripresa economica – ha dichiarato Renzo Cenciarini, uno degli autori – ed è il momento di investire i capitali sulle buone idee delle nostre imprese che hanno alla base una struttura solida per farcela». Dopo di lui, anche l’esponente di Ubs, l’istituto di credito che ha reso possibile il libro, Paolo Casiraghi, esprime una forte soddisfazione per questo lavoro che segue la filosofia della banca: capire e comprendere il contesto dell’imprenditore prima di quello dell’impresa, per poter aiutare in maniera concreta le persone che si rivolgono alla banca per una consulenza.

Lo sviluppo del libro è molto lineare: dopo un’analisi generale, gli autori si soffermano  su quelle che vengono appunto classificate come “Top Performer”, divise in medie (dai 20 ai 50 milioni di fatturato) e grandi (dai 50 ai 250 milioni), analizzandone le caratteristiche patrimoniali e finanziarie. In particolare, come hanno illustrato Etro e Dell’Acqua, si è cercato di capire il rapporto di queste “prime della classe” con le operazioni di finanza straordinaria come M&A e quotazione in borsa.  Gli autori hanno concluso indicando quelli che secondo loro sono i “nodi” da sciogliere per rilanciare l’economia nostrana: meno ricorso al debito bancario a breve termine per non incorrere  nell’annullamento dell’effetto leva, separazione della proprietà dal management e ampliamento degli orizzonti per quanto riguarda i canali di finanziamento, ancora troppo legati all’autofinanziamento e al credito garantito.

A sostegno di questa tesi, la testimonianza di Marco Colombo, amministratore delegato di OMV Spa, una delle top performer del libro, che conferma come due delle chiavi del loro successo la ricerca di fonti di finanziamento innovative e la separazione tra proprietà e gestione.

A conclusione della presentazione, l’intervento del presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia Giovanni Brugnoli: «Bisogna puntare all’efficienza nel reperimento delle risorse finanziarie e alla crescita dimensionale – ha sottolineato Brugnoli nelle sue conclusioni – senza dimenticare il modello che molti paesi ci invidiano, quello della piccola media impresa. Occorre solo il coraggio per avventurarsi verso scelte che finora non ci sono appartenute, ma che non per questo non si adattano al nostro modello di fare impresa».

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Pubblicato il 20 Aprile 2007
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