La sicurezza non si affronta con la demagogia
La segreteria cittadina dei diesse contesta alcune affermazioni e scelte del centordestra
Egregio direttore,
come Ds, fin dallo scorso mandato amministrativo, denunciammo con forza, rifuggendo da facili allarmismi, la situazione della nostra città relativa alla sicurezza che ritenevamo preoccupante alla luce dei fattori di rischio tradizionali (un sistema economico sviluppato che consente una buona diffusione di ricchezza; la vicinanza del confine di Stato con la Svizzera; la facilità di collegamento con il Piemonte) e di quelli nuovi (lo sviluppo di Malpensa dove all’intensità di investimenti e di affari corrispondono in maniera proporzionale fenomeni di illegalità, corruzione, attività criminose).
Confortati dai dati statistici, ponemmo l’accento, in particolare, su alcune tipologie di reato quali omicidi, rapine, furti, sfruttamento della prostituzione in appartamento, lavoro nero, riciclaggio, usura, estorsione, traffico di armi, scippi, sforzandoci di proporre soluzioni concrete.
L’ex sindaco Fumagalli (sostenuto da Lega, FI, AN, UDC) dichiarò, tuttavia, come risulta a verbale del consiglio comunale, di non condividere la visione apocalittica della criminalità da noi presentata. Il capogruppo della Lega Cerini disse che il problema della sicurezza era già stato brillantemente risolto dal centrodestra. E ricordiamo bene che, all’epoca, anche Nicoletti che rivestiva la carica di Assessore condivise l’analisi della Giunta e della maggioranza di centrodestra di cui faceva parte.
I fatti di questi giorni dimostrano, impietosamente, come la precedente amministrazione di centrodestra abbia colpevolmente sottovalutato la questione sicurezza. I furti in villa a Capolago e Cartabbia sono solo gli ultimi episodi di un’escalation che comprende le rapine avvenute tempo fa in pieno centro ad una nota banca e alla Tesoreria del Comune, l’inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione in alcuni alberghi e locali notturni, l’esplosione del fenomeno dello strozzinaggio ai danni soprattutto delle microimprese a conduzione familiare, i continui arresti per spaccio di stupefacenti anche nella centralissima piazza Repubblica, i furti nelle abitazioni private, le risse, gli atti di vandalismo.
Ciò premesso, non ci pare corretto amplificare gli episodi di Capolago e Cartabbia per strumentalizzare politicamente un problema delicato come quello della sicurezza e fare demagogia.
Da parte nostra continuiamo a pensare che occorra investire con fiducia in politiche tendenti a fare maturare una visione globale della sicurezza che comprenda non solo le attività di contrasto, ma anche quelle di recupero e di integrazione sociale.
Siamo convinti, infatti, che una risposta basata esclusivamente sulla repressione di tipo poliziesco, non sia sufficiente a dissolvere la percezione di insicurezza e a contenere il disagio che si è diffuso tra la popolazione.
Occorre mettere in campo un mix intelligente di interventi per il presidio del territorio e per il ripristino della questione sociale. In questa direzione, il sindaco Fontana, secondo noi, invece di proporre di ricorrere alle solite costose telecamere (che di notte, peraltro, sono inutilizzabili) o a improbabili e impreparati “volontari per la sicurezza”, già oggi , se lo volesse, avrebbe a sua disposizione degli utili strumenti da sfruttare meglio rispetto al passato.
Puntando, ad esempio, su una presenza più attiva del Comune al Tavolo territoriale per la sicurezza; impegnandosi per la nascita di un reale coordinamento operativo tra carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia locale e per garantire una loro presenza costante nelle castellanze e nei rioni non solo di giorno ma anche di notte; incentivando la massima collaborazione possibile tra i cittadini e le forze dell’ordine; operando, in tutte le sedi opportune, per processi che finalmente si concludano in tempi accettabili, perché una giustizia che arriva dopo dieci o quindici anni non è più vera giustizia.
Senza dimenticare che la più efficace politica della sicurezza è anzitutto quella che migliora la qualità della vita combattendo il degrado, curando gli spazi pubblici, costruendo occasioni di socializzazione e solidarietà.
La politica, anche a livello locale, impone di compiere scelte responsabili. Noi Ds auspichiamo che, almeno adesso, vi sia qualcuno, nella maggioranza di centrodestra, che sia disponibile a ragionare in termini di un sereno confronto democratico e non solamente in termini di propaganda politica. Per questo chiediamo che venga convocata al più presto la Commissione competente dove il problema sicurezza venga approfondito.
In tale sede sarà nostra cura presentare, come già facemmo nel 2003, proposte concrete per un documento bipartisan da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale
Fabrizio Mirabelli
Segretario DS Varese
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