Mereghetti: e il punto vendita diventa atelier d’arte
Fino al 17 giugno De Bortoli Arredamenti ospita un'esposizione del noto pittore milanese e domani, sabato 21 aprile, porta in città il "FuoriSalone"
Un nuovo spazio polifunzionale che diventa anche un po’ atelier, per lanciare un messaggio di “personalizzazione dei luoghi dell’abitare” e della volontà di porsi come centro nevralgico della creatività sul territorio di Varese. Così lo staff di De Bortoli Arredamenti spiega la scelta di portare nel suo nuovo punto vendita in viale Europa 67, un’esposizione dei quadri di Luciano Mereghetti (nella foto "La sedia").
L’esposizione sarà visibile durante gli orari di apertura del punto vendita (dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 12.15 e dalle 14.30 alle 19.15), fino al 17 giugno. Nella serata di sabato 21 aprile, durante la quale De Bortoli porterà per la prima volta il FuoriSalone a Varese (l’insieme di eventi che animano la città di Milano durante la settimana del Salone del Mobile a Milano), la mostra potrà essere visitata anche dalle 18 alle 24.
Quella del "Fuorisalone" in trasferta a Varese è un’anteprima assoluta per gli abitanti del capoluogo e dintorni, costretti, fino ad oggi, a raggiungere il capoluogo lombardo per aggiornarsi sulle ultime novità legate al mondo dell’arredamento e per vivere la frizzante atmosfera del FuoriSalone.
«Il tema guida di questo primo FuoriSalone varesino – spiega Annalena De Bortoli – riguarda la visione dell’arredamento come “personalizzazione” dei luoghi dell’abitare. Un tema a noi caro che ha ispirato la concezione del nuovo punto vendita. L’ambiente casa deve essere al servizio di chi lo vive, deve colloquiare con lui in una continua offerta di prestazioni, sensazioni ed emozioni, il benessere prima di tutto. Deve, in sintesi, essere “tagliato a sua misura».
Una "filosofia dell’abitare" che spiega la scelta di collaborare con l’artista milanese. «Con Luciano Mereghetti – spiega ancora Annalena De Bortoli – abbiamo trovato una grande sintonia nella percezione dei rapporti tra esterno ed interno, in cui la qualità della luce e l’idea di confine mutano radicalmente. Il colore perde ogni connotazione simbolica e diventa strumento vivo di “presenza” degli oggetti all’interno dello spazio domestico. Di fatto “l’oggetto-città” come “l’oggettosedia” o “l’oggetto-vaso” sono componenti di un puzzle con cui costruiamo il nostro mondo. Attraverso l’ interpretazione pittorica di Luciano Mereghetti quegli stessi elementi diventano anche “oggetto- quadro”, dunque per il fruitore un’ulteriore strumento per caratterizzare i propri luoghi di vita e personalizzare lo spazio esistenziale di ciascuno».
Illustratore e pittore milanese, influenzato da artisti come Matisse, Picasso e Hockney e dall’amore per un certo cinema, quello di Antonioni e Tati, Mereghetti (nella foto) si caratterizza per uno stile incentrato su una visione personale della realtà, nella quale si evidenzia un particolare, facendolo diventare protagonista. Il soggetto si isola dal contesto per esprimere la propria forma, immersa in un universo di colori pieni e di forti contrasti cromatici. Dal 1986 ad oggi, le mostre personali di Luciano Mereghetti hanno toccato parecchie città, fuori e dentro l’Italia: da Roma a Boston, da Milano a Zurigo, per citarne alcune.
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