Monty Roberts ha “guarito” cinque cavalli

Il cowboy che parla la lingua degli equini ha fatto tappa a Malpensafiere. Il suo show è stato seguito da 1500 persone

“Joyn up” ormai è diventato un marchio. Il suo inventore è Monty Roberts, uno che sta all’equitazione come la new age sta al cattolicesimo. Roberts è l’uomo che ha “brevettato” la doma dolce dei cavalli. In verità lui dice che è la saggezza dei cavalli che serve all’uomo.

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Malpensacavalli 2007 4 di 28


(foto: a sinistra Monty Roberts parla con la sua interprete)

A Malpensacavalli il suo spettacolo chiudeva l’edizione 2007. Un’ora prima che iniziasse lo show, la fila di spettatori già premeva all’entrata, mentre la caccia ai biglietti era iniziata da giorni.

Era l’evento più atteso della fiera.  Roberts e il suo staff, composto da 20 persone, sono arrivati puntuali alle 19 e 30. Lui è l’icona del mondo western: jeans colorati wrangler, camicia sportiva, fazzoletto al collo, giubbotto in pelle, medaglione, cinturone con fibbia di proporzioni non imbarazzanti e naturalmente cappello da cowboy.
In quattro e quattrotto hanno montato il tondino nel campo principale di MalpensaCavalli e posizionato le transenne che incanalavano il pubblico verso i prodotti da comprare (capezze, lunghine, dvd e libri) e in fondo un banchetto dove questo mito vivente  firmava dediche e si metteva in posa per le foto. Una macchina da spettacolo perfetta. 
Ah, les americains, avrebbe detto il regista Jacques Tati.

Lo show è durato circa tre ore con un intervallo di 20 minuti per lasciare prendere fiato a Roberts e soprattutto per permettere alla gente di fare shopping. Nel tondino sono sfilati cinque cavalli con diversi problemi: un quarter horse di due anni mai sellato, un frisone che aveva problemi con il maniscalco, un possente olandese che mal sopportava la presenza in groppa del cavaliere, una bella purosangue e un quarter horse che non ne volevano sapere di salire sul camion per il trasporto. Naturalmente nessuno aveva conosciuto prima  le doti taumaturgiche di Monty Roberts e tutti, prima di essere condotti per il colloquio davanti al loro “psicologo” , erano stati visitati da un veterinario.

Assistito da un interprete che traduceva in italiano, l’uomo che ascolta i cavalli ha parlato ai suoi pazienti con i gesti del corpo. I quadrupedi, dopo qualche reticenza iniziale, hanno abbassato il collo, iniziato a masticare e a leccare, segni di riconoscimento e accettazione nei confronti di Monty che li ha “guariti” dalle loro paure, conquistandosi la loro fiducia e facendosi seguire come si fa con un cagnolino. Sugli spalti almeno 1500 persone hanno ascoltato in silenzio, concedendosi solo qualche sorriso alle battute di Monty.

Tutti i miti hanno in comune tra loro la devozione incondizionata dei fan e questo cowboy  dal volto buono non fa eccezione. A MalpensaCavalli c’è stata la fila per toccarlo, per farsi scattare una foto insieme a lui, per avere una sua parola anche banale ma unica per ognuno di loro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Aprile 2007
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