“Not afraid of the dark”: Milano dà voce alle emergenze
Si susseguono sino al 27 maggio 2007 gli appuntamenti di “Emergenze”, rassegna con mostre, fiere e pubblicazioni per denunciare il lato “oscuro” della società e dell’informazione
“Not afraid of the dark”, nessuna paura del buio. O, meglio ancora, delle brutture e degli orrori della società contemporanea, troppo spesso dimenticati e sepolti sotto metri e metri di inutile ottimismo o falsa serenità.
E’ questo il coraggioso messaggio che da qualche tempo attraversa la città di Milano sull’onda di una rassegna, “Emergenze”, capace nell’arco di poche settimane di coinvolgere centinaia di visitatori e decine e decine di artisti e intellettuali, tutti uniti dal desiderio di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle emergenze umanitarie. “Un evento – come ha più volte ricordato l’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi – che coinvolge pubblico, privato e terzo settore in un comune quanto nobile sentire”.
Nato da un’idea di Bartolomeo Pietromarchi (per la Fondazione Adriano Olivetti) e realizzato grazie al supporto di Hangar Bicocca, The Family, Il Sole 24 Ore e Reset, il progetto “Emergenze” racchiude al suo interno un ricco calendario di appuntamenti che interesseranno il capoluogo lombardo sino al 27 maggio 2007 con incontri, pubblicazioni e videoproiezioni ma soprattutto con la mostra “Not afraid of the dark”, collettiva realizzata presso l’Hangar Bicocca con opere di Jenny Holzer, Kutlug Ataman, William Kentridge, Fabio Mauri e Santiago Sierra. Esperti di filosofia, scienze sociali, economia e politica quali Francis Fukuyama, Paolo Jedlowski, Avishai Margalit, Guido Martinotti e Michele Trimarchi portano invece i loro contributi contro il “lato oscuro della società” dalle colonne della rivista “Reset”, in un’edizione speciale, per il mese di aprile, appositamente dedicata all’evento.
Ad accogliere i visitatori all’Hangar Bicocca per la mostra “Not afraid of the dark” è la grande installazione di Fabio Mauri, “Inverosimile”, originale “mise en scene” fra storia e autobiografia, interessante racconto per immagini, suoni e strutture della doppia anima di un quartiere – la Bicocca, per l’appunto– capace di reinventarsi di anno in anno. A seguire le suggestive proiezioni della statunitense Jenny Holzer, con documenti desecretati, brani di lettere, e-mail e testimonianze di politici, soldati e prigionieri coinvolti nelle guerre del dopo 11 settembre (come Iraq ed Afghanistan), e lo straordinario lavoro di Kutlug Ataman Küba, curiosa rappresentazione della diaspora attraverso le immagini di un quartiere di Istanbul popolato da fondamentalisti religiosi, dissidenti politici e altri emarginati. Quindi la grandiosa scritta di Santiago Sierra “Klassenkampf” (lotta di classe), rievocativa delle dure battaglie per l’affermazione dei diritti umani, e le produzioni inedite di William Kentridge, dal titolo “L’inesorabile avanzata”, esplicita denuncia delle numerose emergenze umane con cui siamo chiamati a confrontarci oggi.
Un percorso, dunque, attraverso le più diverse tecniche d’espressione ma con l’obiettivo comune di rendere finalmente all’onore delle cronache quelle verità troppo spesso dimenticate perché scomode e inopportune o perché capaci di irrompere nella tranquilla e monotona quotidianità con indicibile ed inopportuno fracasso. E che possono essere vergognosi totalitarismi politici, disastri ambientali o semplici inquietudini quotidiane, ma che spesso – forse sarebbe meglio dire purtroppo – sono solo figlie di un’informazione stentata e superficiale.
Fra le iniziative in programma nell’ambito del progetto “Emergenze”, anche la “Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili”, in programma dal 13 al 15 aprile prossimo a Fieramilanocity (Pad. 7).
Per informazioni: www.progettoemergenze.org
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