PalAriosto, prosegue la querelle sull’intitolazione

Porfidio e Berteotti insistono: «già anni fa l'ex sindaco Tosi aveva indicato il nome di Bruno Bisterzo»

Riceviamo e pubblichiamo

I Consiglieri Porfidio e Berteotti apprendono con sconcerto le affermazioni del collega Salomi e del Sindaco Farioli circa la questione dell’intitolazione del Palazzetto di via Ariosto al pugile Bisterzo.

O per meglio dire, a quel nobiluomo, nella vita e nello sport, che fu Bruno Bisterzo ed al contempo si esprime la massima stima ed apprezzamento nei confronti di Ernesto Chierichetti e alle sue doti di grande dirigente sportivo. Non è certo una gara a chi è più grande fra questi due personaggi, ma se due persone così diverse come Porfidio e Berteotti lottano insieme è solo per onore di verità e perché si ponga fine ad una attesa che dura da troppo tempo.

Non è per alcuna presunta questione elettorale che si giunge ora a questo dibattito, ma solo perché di questi giorni è la Commissione che ha stabilito a larghissima maggioranza l’intitolazione del Palariosto a Bruno Bisterzo ed il Sindaco, nel negare questa intitolazione, fa prima di tutto offesa alla Commissione stessa e, semmai, è lui insieme a Salomi a difendere bassi interessi di bottega che nulla hanno a che fare con Chierichetti.

Si ricorda che nella stessa Commissione, Gianfranco Tosi, Sindaco di Busto Arsizio dal 1993 al 2002, ha dichiarato di aver promesso, mentre era in carica, tale intitolazione alla famiglia Bisterzo e la verbalizzazione della sua affermazione costituisce da sola elemento probante che da anni si attende di dedicare il Palazzetto di via Ariosto a Bisterzo.

A fronte di questo Porfidio e Berteotti hanno comunemente convenuto di accettare la proposta e ritirare le precedenti distinte richieste di intitolazione a Bisterzo, che si rivolgevano ad altri edifici sportivi.

Quello che non si capisce è come mai, trascorsi 52 anni dalla sua morte, ancora manchi una intitolazione degna della sua grandezza di uomo e sportivo, e c’è da chiedersi come mai persone come Salomi, che pure conoscono molto bene il mondo dello sport locale, non ne abbiano loro stessi preteso a gran voce l’intitolazione durante tutto questo lungo periodo di tempo.

Il titolo europeo dei pesi leggeri di pugilato conquistato a Monaco contro il tedesco Blaho nel 1941 da Bruno Bisterzo, costituisce fatto storico di rilevanza assoluta di cui si sono interessati sociologi anche recentemente, rapportando la doppia B di Bisterzo alla doppia B presente nello stemma della città di Busto Arsizio.

Per questo non è possibile accettare alcuna diversa intitolazione del Palariosto, né è pensabile di mercanteggiare qualcosa, come già è stato detto: sia dato alla memoria di Bruno Bisterzo ciò che gli spetta e da troppo tempo viene procrastinato senza evidente ragione.

Ed il Sindaco pro-tempore Farioli non manchi di ottemperare alle promesse fatte, se non da lui in persona, da chi prima di lui ha rivestito la sua carica.

Diversamente, chiederemo democraticamente che ad esprimersi sia la città.

Audio Porfidio

Alessandro Berteotti

P.S. Io sottoscritto Alessandro Berteotti, a margine di questa vicenda, porto a conoscenza della stampa e del pubblico che sono parente stretto (nipote) del figlio adottivo di Bruno Bisterzo, Gianni Bisterzo Kubler, che venne preso in adozione in tenera età dalla famiglia Bisterzo alla morte di mia nonna Alessandra Magugliani, avvenuta a soli 34 anni nel settembre del 1946.

Durante la citata seduta di Ufficio di Presidenza che ha indicato il parere per l’intitolazione del Palazzetto di via Ariosto ero presente, ma per altri motivi, e non ho partecipato al voto.

Della vita di Bruno Bisterzo conosco quindi da fonte diretta e non per sentito dire; ho conosciuto molto bene sua moglie e non ho mai ricevuto pressioni dalla famiglia per favorire alcunché.

Ritengo solo giunto il momento di rendere finalmente omaggio in modo degno ad un grande concittadino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Aprile 2007
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