Passa il bilancio alle due di notte, ma quanta paura

La seduta prende una brutta piega per l'improvviso impuntarsi della Lega: Farioli "mette la fiducia" minacciando le dimissioni e strappa il consenso della maggioranza

Doveva essere una seduta tranquilla, invece è stata lunghissima e a tratti quasi drammatica quella per l’approvazione del bilancio di previsione 2007. Il finale è stato quello previsto: ma prima di arrivarci si sono vissuti attimi di notevole tensione. Se il bilancio passa, alla fine, con diciassette voti a favore, nove contrari e due astenuti (Porfidio e Cislaghi, accontentati con l’accoglimento di alcuni emendamenti in materia di tributi e partecipazione), il dato non deve trarre in inganno. I mal di pancia ci sono stati, e pesanti, in particolare per la Lega Nord, per cui l’addizionale Irpef è un’eresia: il consigliere Antonio Raimondi, dopo accese discussioni con il segretario Gorini, non ha neanche preso parte al voto sul bilancio.

La seduta si era aperta subito con la contestazione degli abitanti di via Gioberti, giunti in forze in consiglio comunale: quando il presidente Speroni, sostenendo che la seduta era la continuaazione della precedente, ha negato ai consiglieri la possibilità di tenere i consueti interventi d’apertura, è partito il coro al grido di «Buffoni». Era poi iniziato il confronto politico sul bilancio, che ha raggiunto il suo apice con gli interventi contrapposti di Orsi per Forza Italia (sintetizzabile in «tutta colpa del governo attuale, tutto merito di quello prima») e D’Adda per l’Ulivo («non siamo alla Camera: siete voi che avete governato qui per quindici anni, e siete stati un fallimento»). Si è parlato per ore e ore di tutto, dalle partecipate alle scuole, dalla sicurezza alle opere pubbliche. Non è mancato il consueto "cinema" o teatrino, che nella città del BAFF è d’obbligo, con gli immancabili Cornacchia (FI) e Porfidio (La Voce della Città) mattatori. Se il primo impallinava assessori, sindaco e vigili urbani – «abbiamo visto cose squallide, assessori che nemmeno hanno voluto leggere le loro relazioni: un bilancio senz’anima», e ancora: «signor comandante, i cittadini dicono che i vigili sono dei codardi: fanno le multe e poi scappano» – Porfidio, in gran forma, scatenava l’ilarità generale con una gaffe sui furti in appartamento per poi proseguire con altre battute a commento delle uscite dei colleghi. Anche Checco Lattuada di An, a sua volta, non poteva esimersi dal promettere una «mano tesa all’opposizione» (romanamente, s’intende, ndr); ma il buonumore non durava a lungo.

A riportare tutti con i piedi per terra era l’assessore al bilancio Alberto Cattaneo, motivando la bocciatura della sostanza della proposta di Busto Civitas per introdurre reddito medio e quoziente familiare nel calcolo dell’addizionale Irpef. Manca un regolamento chiaro in materia, che deve venire dall’alto: da qui il no, strettamente prudenziale, dell’assessore, alla mano le sonore bocciature incassate da altri Comuni per manovre similari. Poichè entro il 2007 sarà possibile farsi dare dal Ministero dell’Economia i dati aggiornati indispensabili, Cattaneo stesso aveva steso un ordine del giorno volto a rendere possibile in futuro questa opzione a favore delle famiglie. La Lega non l’ha firmato, e sono seguiti attimi di vera tensione, per di più con il già citato impuntarsi di Raimondi, e liti dietro le quinte con uno Speroni nervoso per il protrarsi di una seduta che avrebbe voluto poter aggiornare a daltra data senza fare le ore piccole, tanto più che l’indomani doveva recarsi a Roma.

Il sindaco Farioli ha difeso la manovra («un bilancio serio») con il consueto vigore oratorio, annunciando fra l’altro l’intenzione di ridurre del 30% gli emolumenti degli amministratori delle partecipate comunali. Da Farioli, preoccupato per la piega che stava prendendo al serata dietro le quinte, anche un avvertimento a «gallaratesi o varesini che intendono creare divisioni sul bilancio», e la minaccia di dimissioni se tutta la maggioranza non avesse fatto la sua parte votando il bilancio. Seduta sospesa per una riunione dei capigruppo di maggioranza, poi, ritrovata un po’ di calma, l’interminabile trafila degli emendamenti e ordini del giorno collegati al bilancio, fino al voto conclusivo, all’alba delle 2,15 del mattino.

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Pubblicato il 03 Aprile 2007
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