Pessima Whirlpool: annega anche a Livorno. È l’ennesimo fallimento
I quasi retrocessi toscani infliggono una pesante sberla (97-88) a una squadra alla deriva. Magnano potrebbe saltare presto: poi a chi toccherà?
Ma quali proclami? Ma quali promesse? Ma quale, viene da dire, vergogna? Questa Whirlpool finisce in fondo al mare anche a Livorno, contro quella TdShop che nonostante la vittoria odiena retrocederà, a meno di miracoli, in LegaDue. Varese annega nel Tirreno, e ci auguriamo che il viaggio di ritorno di questi signori sia almeno ricco dei morsi della vergogna.
Quarta sconfitta in fila, la terza con squadre meno quotate, ricche e talentuose. L’ennesima conclusione anticipata di campionato quasi faccia schifo difendere questi colori da marzo in poi.
E ora, cosa succederà? Il primo a pagare sarà probabilmente Magnano, per la gioia di chi in tribuna e forse in società da tempo non lo vuole più. Una scelta inevitabile, in (buona) parte condivisibile perchè quest’anno l’entrenador argentino era davvero chiamato a non fallire, cosa che è invece accaduta. Dopodiché si accettano proposte, sempre che qualche allenatore accetti una panchina dove da anni nessuno riesce a stare seduto. Poi si passerà all’ennesima rassegna di giocatori, ammesso che in questa Whirlpool ci sia qualche punto fisso: questa sera, fosse per noi, metteremmo in discussione qualsiasi contratto. Un esempio, per far capire la voglia e l’intensità con cui si è scesi in campo? Il saldo dei rimbalzi: 37-21 per gli amaranto.
Tanto per la cronaca infatti, è doveroso segnalare che i toscani hanno giocato senza il play titolare (Rowe), con la sua riserva in campo infortunata (Ingles) e dal 21′ senza neppure McPherson, caduto male su una caviglia. Dall’altra parte una Varese al completo dove forse si è salvato appieno il solo Carter, ammesso che sia utile fare una pagella della serata.
Adesso si attendono notizie dalla dirigenza, qui le parole sono terminate.
Cosa dire della partita? Primo tempo soporifero, con il duo di lunghi biancorossi Galanda-Howell che fatica a carburare. L’americano sarà autore di una prestazione imbarazzante. La Whirlpool si fa sorprendere a pochi secondi dalla sirena, quando Porginzis segna la tripla del 22-19.
La Varese migliore si vede a metà del secondo quarto con Fernandez a ricucire (7 punti in un amen) insieme a Carter e Keys (25-30). Quando però entrano Ingles e Capin la situazione si ribalta: 9-0 labronico e Magnano imbufalito con il suo regista, in difficoltà contro il pressing. Hafnar, oggi discreto, cambia il risultato con Holland e De Pol: l’intervallo arriva così con il +1 ospite (43-44).
Al rientro Dell’Agnello perde McPherson che si storta la caviglia dopo una schiacciata. Livorno però non arretra, causando anche un po’ di nervosismo in un Keys generoso ma autore di un fallo antisportivo. Livorno torna avanti con la tripla del solito Fantoni e da qui in poi non mollerà più il vantaggio, con il terzo quarto chiuso sul 67-62.
Qui inizia il capolavoro all’incontrario di Varese: tripla di Kickert, gioco da 4 (!) di Daniels e 74-62. Galanda rientra e piazza prima un tiro sul ferro e un’infrazione di passi che vanifica il canestro di Hafnar. I pochi tifosi amaranto possono godere una schiacciata di Hunter, una tripla di Sambugaro e una di Kickert. A Keys saltano i nervi: antisportivo e tecnico lo mandano in panca con cinque falli. La partita finisce praticamente qui: come in altre occasioni Varese chiude la stalla (leggi triple a grappolo fino a una fittizia rimonta sul -3) quando i buoi sono lontanissimi. Finisce 97-88 e al peggio, no, non c’è davvero mai fine.
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