Reguzzoni: “Vinceremo anche senza l’Udc”

Il presidente scioglie la riserva e si ricandida per governare la Provincia per i prossimi cinque anni

"Squadra che vince non si cambia" afferma Reguzzoni. E così tra le condizioni che ha posto ad alleati e al suo stesso partito ci sono le riconferme del direttore generale Zanzi e dell’assessore Pintus. Come a dire che nessuno può mettere le mani sull’ambiente e sull’organizzazione.
Per gli  altri assessori si vedrà.
Quello che invece è chiaro da subito è che la crisi con l’Udc si sposta anche sui tavoli provinciali della CdL.
"Sono amareggiato dall’atteggiamento dell’Udc. In questi cinque anni abbiamo lavorato bene insieme. Abbiamo approvato 2.273 delibere di giunta senza un solo voto contrario, 419 delibere di consiglio senza una sola astensione dei consiglieri di maggioranza. Ora non capisco cosa vogliano. Se si vuole alzare il tiro per un posto in più da qualche parte io non ci sto. L’Udc non è determinate per la nostra vittoria e la loro partecipazione non è né sostanziale, né fondamentale. Se vorranno unirsi a noi valuteremo".
Parole chiare e che non lasciano dubbi. Come non passa inosservato il fatto che nei ringraziamenti di Reguzzoni il partito di Casini non sia mai stato citato e nessuno degli esponenti centristi era presente alla ricandidatura del presidente uscente. Un segnale di distinguo netto. Nei prossimi giorni si vedrà come evolverà la situazione che potrebbe avere ripercussioni forti su tutto il quadro elettorale.

"Malgrado avessi più volte affermato che non mi sarei ricandidato, sono qui per volontà di Umberto Bossi, di Berlusconi, Fini e dei segretari provinciali e regionali di questi partiti. A Bossi ho posto due sole condizioni: la possibilità di proseguire la mia attività economica privata e la necessità di realizzare tre grandi opere ancora non avviate e di cui il territorio ha forte bisogno. Il mio lavoro è importante perché voglio essere autonomo e non vivere con la politica. Ho fatto della battaglia contro la partitocrazia un mio punto fermo e quindi non si può dipendere poi dalle cariche politiche per vivere".
Quanto al programma è evidente la soddisfazione del Presidente uscente. L’elenco delle cose fatte è lungo. "Presenteremo i risultati della nostra amministrazione appena sarà pronta una ricerca commissionata a Prometeia, società bolognese fondata da Andreatta e quindi non certo di centrodestra". 
Le cose da fare sono legate prevalentemente a tre grandi opere che non sono ancora partite: la Pedementana, i raccordi ferrioviari con Malpensa e il Canton Ticino e la strada da Vergiate a Luino per meglio valorizzare la sponda varesina del lago Maggiore.
"La mia maggiore soddisfazione, – ha affermato Reguzzoni, –  in tema progetti infrastrutturali è quella di aver fatto partire due importanti lavori quali la tangenzialina di Varese, compreso il completamento viabilistico al ponte di Vedano, e poi la prosecuzione della Sp 1 da Gavirate verso Laveno".
Reguzzoni ha dichiarato la volontà di incontrare Mario Aspesi, candidato dell’Unione. "È una persona seria e competente e con lui fisseremo alcune regole per la campagna elettorale".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Aprile 2007
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