Sonia: «Per cinque giorni ho un figlio in più»
Perno del torneo Garbosi è l'ospitalità che le famiglie degli atleti varesini offrono ai ragazzi che vengono da fuori. Una mamma parla dell'esperienza: positiva ma impegnativa
Sonia Varani è una delle "mamme impegnate" nel torneo Garbosi. Il torneo varesino, infatti, vede il suo punto di forza nell’ospitalità delle famiglie varesine: i ragazzi che partecipano sono invitati ad accogliere un atleta delle altre squadre.
«Il mio primo coinvolgimento risale a tre anni fa – racconta Sonia – Mio figlio Luca non vi partecipava ancora ma avevano bisogno di una famiglia in più e così mi sono offerta. Sono arrivati due ragazzi e devo dire che, nonostante la titubanza iniziale, è andato tutto benissimo».
Da domani, giovedì 5 aprile, Sonia e i suoi figli Luca e Michele apriranno le porte ad un ragazzo di Napoli: « Saranno cinque giorni intensi, anche perchè dobbiamo portarlo agli allenamenti e alle partite che si svolgono in palestre diverse da quelle dove gioca mio figlio. A parte questi problemi logistici, sono contenta dell’opportunità, importante anche per mio figlio».
Gli atleti ospitati passano le vacanze di Pasqua all’interno della famiglia varesina: «A parte i momenti sportivi, i ragazzi rimangono totalmente a nostro carico. Trascorrono con noi il pranzo pasquale e qualsiasi altra iniziativa che organizziamo. Qualche difficoltà, magari, la possono riscontrare le famiglie cattoliche praticanti che sono chiamate a condividere con un estraneo un momento molto privato, ma l’integrazione, a questa età, avviene abbastanza facilmente e i ragazzi trovano sempre interessi comuni che li aiutano a superare qualsiasi disagio».
Per questi cinque giorni si è impegnato anche Luca: « Il nostro ospite ha la stessa età di mio figlio, quindi Luca ha fatto un programma per "intrattenere" l’ospite. Proprio l’età è il perno che rende positiva quest’esperienza. I ragazzi si trovano subito, anche se in partita saranno avversari. L’amicizia che nasce in questi giorni, però, non èdestinata a durare, forse a causa dell’età ancora troppo giovane. Al contrario, vedo più nel Barilà, campionato che coinvolge i ragazzi under 16, occasioni di amicizia duratura. Al di là dell’impegno, comunque, ritengo la manifestazione molto utile anche sul piano sportivo: il Garbosi è l’unico torneo nazionale di questo livello, con squadre di ogni tipo».
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