“Sono contrario, ma comandano loro”

Perplessità di alcuni cittadini di Malnate sul progetto della diga. A San Vittore Olona nasce il comitato "No alle vasche"

«Sono contrario come altri cittadini alla costruzione di questa diga. Ma comandano loro».  È rassegnato Giuseppe Cattaneo, uno dei proprietari del mulino del 1600 di Gurone-Malnate. Insieme ad altre venti persone vive in un gruppo di case proprio vicine al cantiere della nuova diga di Gurone. Insieme a Maurizio Cattaneo, indicano la loro posizione nel plastico sistemato dalla Provincia in occasione della posa della prima pietra dei lavori. Quella ventina di case, fra cui il mulino tutt’ora funzionante, resterebbe proprio dietro il muro di 16 metri che dovrebbe raccogliere l’acqua in caso di esondazioni. «Da anni con alcuni cittadini abbiamo costituito un comitato contro la diga, ma in una riunione la maggioranza ha votato si all’opera – spiega Giuseppe Cattaneo -. Funzionare, funzionerà. Sicuramente per i paesi lungo l’Olona è un beneficio, ma per noi così vicino no. Se si allaga, tutta l’acqua rimane in questo bacino e una volta passata qui rimane melma e fango». Per il momento il mulino continua a funzionare, anche se naturalmente «la scarisità di precipitazioni è un problema – spiega Maurizio -. Per il futuro, dicono che studieranno un sistema per manterlo in funzione».

Altro paese, altri problemi anche se in mezzo c’è sempre l’Olona. A San Vittore Olona è nato il comitato "No alle vasche", presieduto dallo storico Giacomo Agrati. In questo paese infatti dovrebbe sorgere la parte "finale" di un sistema che coinvolge quattro paesi: Gurone, Castiglione Olona, Gorla Minore e San Vittore Olona. Una volta completata l’opera, a Gurone sorgerebbe la diga e negli altri tre paesi delle vasche di raccolta. «Siamo a favore sia della diga che delle vasche, ma serve un criterio. Più impianti ci sono lungo il corso del fiume, più l’acqua viene rallentata. Invece, attualmente, si pensa di iniziare i lavori a San Vittore, lasciando indietro gli altri due paesi». Secondo Agrati, fiero del fatto che grazie a questo comitato i lavori a San Vittore sono fermi da due anni, dietro ci sono interessi economici. «Nel 1995 il ministro Di Pietro aveva previsto dei vincoli di costruzione per i paesi rivieraschi del fiume Olona.  Con i lavori a San Vittore, questi vincoli decadono e alcuni terreni intorno alla Fiera di Rho Pero diventerebbero utilizzabili. Il nostro è un discorso di salvaguardia: nel 2015 il nuovo polo fieristico ospiterà la fiera mondiale e quindi saranno necessari dei lavori».

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Pubblicato il 18 Aprile 2007
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