“Telecom rimedi ai danni”. L’Autority dalla parte degli utenti della Valcuvia
Il vicesindaco di Brenta Ballardin scrive una lettera ai suoi concittadini per i guasti dei giorni scorsi
Arriva la lunga bacchetta dell’Autorità per le telecomunicazioni guidata da Corrado Calabrò a picchiettare sulle colpevoli mani di Telecom. Calabrò, in un intervento finalizzato a definire la "road map" per arrivare alla separazione della rete fissa dal gestore, è intervenuto sui continui disservizi che i cittadini devono subire. Il gestore nazionale della rete fissa sembra, negli ultimi tempi, più impegnato a trovare acquirenti esteri che a risolvere i problemi di un’utenza sempre più stanca dei continui problemi sulla telefonia fissa e sull’Adsl. «Le patologie oggi ancora in fase acuta vanno risolte o quantomeno ridimensionate entro un livello di guardia». Queste le parole usate dal garante mentre ad Orino e Brenta, paesini della Valcuvia, continuano a presentarsi problemi a macchia di leopardo dal 25 marzo.
Telefoni muti e linea Adsl che se ne va per lunghi periodi sono i disagi che fronteggiano gli utenti dell’area da giorni e a ripetizione. «I problemi continuano ancora – spiega il vicesindaco di Brenta Giampiero Ballardin – e non sono ancora riusciti a risolverli. Dopo che qualche giorno fa hanno staccato alcuni cavi eli hanno riattaccati sbagliati. E’ pazzesco. Ho scritto ai miei concittadini una lettera in cui li esorto a chiedere ed ottenere il rimborso del 50% del canone Telecom come da clausola contrattuale. Siamo stufi di essere trattati così». Le Poste di Brenta non hanno linea telefonica al momento e i disagi si ripercuotono su tutta la cittadinanza. A Orino i cavi volanti, come mostrano le foto, sono ovunque e penzolano come in un paese in cui il telefono è appena stato introdotto.
Ma per Calabrò i problemi sono molti di più a partire dall’attivazione di servizi non richiesti, alla diminuzione degli investimenti nella manutenzione della rete che provoca la dilatazione dei tempi per l’allacciamento di una nuova linea o la riparazione di un guasto.Ora, secondo Calabrò, bisogna spingere per la separazione della rete dai fornitori di servizi al fine di avere una maggiore trasparenza e concorrenzialità tre le società. La telefonia italiana, in poche parole, deve diventare grande e uscire a quel lungo periodo di transizione partito con l’apertura del mercato negli anni’90 e mai conclusosi davvero con il dominio Telecom sulla rete fissa a fare ancora il bello e il cattivo tempo. Se entro fine anno queto passaggio non sarà effettuato l’Autorità per le telecomunicazioni ha già chiesto un rafforzamento degli strumenti a disposizione per poter agire di conseguenza.
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