Udc e Busto Civitas a braccetto alle elezioni provinciali

«Pur su opposti fronti in consiglio comunale, ci animano valori comuni»

E venne il giorno dei Pacs anche per l’Udc e Busto Civitas-Busto dei Quartieri. Il "matrimonio" sanzionato oggi alla presenza del senatore Graziano Maffioli, del segretario provinciale Udc Calegaris, di quello comunale Zingale, del consigliere comunale Enrico Salomi per l’Udc, di Luigi Rosa, Alessandro Marelli e Carlo Fontana per le due liste civiche bustocche, è infatti all’insegna del "famolo strano". Stupisce non tanto il numero dei contraenti, tre – Udc, Busto Civitas e la sua lista sorella Busto dei Quartieri – ma soprattutto la sua modalità "on & off": il patto vale solo, infatti, per le elezioni provinciali.

L’accordo prevede che il collegio di Sacconago-Borsano sia messo a disposizione di un candidato a scelta delle due liste che appoggiarono Luigi Rosa alle comunali del 2006: al momento si dà per scontata la scelta di Carlo Fontana, ma… a sospettare altro non si fa peccato. «Si tratta di un patto puramente elettorale» precisa Giuseppe Zingale, segretario cittadino dell’Udc, che ha eseguito a puntino il compito affidatogli dal segretario provinciale Stefano Calegaris di trovare sponde fra le liste civiche. «Le forze restano in totale autonomia reciproca: l’Udc è fedele al centrodestra e al mandato degli elettori bustocchi di governare, così come Busto Civitas e Busto dei Quartieri a quello di fare opposizione». Dietro al patto, dunque,che per complessità ed acrobatica geometria ricorda tanto il Polo del 1994, della Libertà al Nord e del Buon Governo nel resto del Paese (c’è il rischio, in caso di elezione, di avere un consigliere di lotta a Busto e uno di governo a Varese… ovvero la stessa persona), vi sono ragioni pratiche ed ideali. Quelle pratiche sono mirate ad accrescere il potenziale di un’Udc che scalpita per raccogliere, e ci mancherebbe, quanto più consenso possibile; quelle ideali vedono, nelle parole di Zingale, «una convergenza su valori comuni come famiglia, figli, lavoro». Una convergenza che si è vista già durante la drammatica battaglia sul bilancio di previsione, quando ai cattolici del centrodestra è risultata gradita la proposta dei "rosiani" di innalzare i tetti d’esenzione dall’addizionale Irpef per le famiglie.

Se per Luigi Rosa l’accordo rappresenta «un fatto importante, che smentisce quanti già in passato ci avevano mosso delle accuse sbagliando bersaglio» (Polo civico di centro invece dell’Udc, ndr), per motivi identici e opposti il suo ex alleato Mario Cislaghi, buttato fuori con i suoi seguaci da Busto Civitas per aver denunciato le allora presunte manovre politiche dei "rosiani", si frega le mani soddisfatto. «È la riprova che avevo ragione» dichiara. «In campagna elettorale avevano spergiurato che mai e poi mai si sarebbero alleati a partiti politici… e si vede. Voglio proprio vedere ora come faranno a seguire Reguzzoni e Farioli, già che ci sono, su terreni come la convenzione con la Provincia o l’Accam. Con che faccia si presenteranno nei quartieri come paladini della partecipazione popolare?»

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Pubblicato il 20 Aprile 2007
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