Un’estate in Etiopia, tra banchi di scuola e vette da conquistare

Un docente dell'Isis Daverio lancia un appello alle studentesse: trascorrere le vacanze nella scuoletta di Adis Abeba. Per chi ama la montagna, parte la conquista del Ras Dejen

E’ una scuoletta. Un centinaio di bambini tra materna ed elementari. Sorge a Kaliti, quartiere povero di Adis Abeba. Tra i fondatori c’è Marco Viganò, professore varesino, innamorato dell’Africa e dell’Etiopia in particolare: «Ho iniziato quest’avventura un po’ per caso – spiega il docente dell’Isis Daverio – avevo un centinaio di computer e mia cognata di convinse ad investire in questo quartiere povero. Oggi è diventata una realtà importante per quella comunità. Ed è per questo che lancio un appello alle studentesse varesine perché spendano parte delle proprie vacanze nella scuoletta».

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L’Etiopia: uno sguardo dall’alto 4 di 14

L’idea di Marco Vigano è quella di trovare due o tre studentesse, magari dello psicopedagoico, che vogliano trascorrere i mesi estivi per tenere aperta la scuoletta: «Si potrebbe offrire un servizio anche nei mesi di chiusura per permettere ai bambini di non perdere il punto di riferimento. A luglio e ad agosto si potrebbe impostare il lavoro in modo soft, magari alternando lezioni a giochi. Se, invece, una ragazza volesse venire in settembre, potrebbe contribuire a avviare l’anno scolastico, aiutando con i ripassi ».

Le ragazze si pagherebbero il volo aereo ( circa 700 euro) ma avrebbero vitto e alloggio e una guida turistica d’eccezione, lo stesso Viganò, che ormai gira per il paese come se ci fosse nato: «L’Etiopia è uno stato sicuro. A parte una regione, non c’è traccia di violenza anche perché il regime è molto rigido. Io ritengo che possa essere un’esperienza molto bella, oltre ad offrire panorami indimenticabili».

E proprio legata ai panorami mozzafiato è legata la seconda proposta che Marco Viganò lancia sempre legata alla terra africana: «Dal 10 al 26 settembre organizzo una spedizione sul monte Ras Dejen, considerato il 23esimo più prominente al mondo. Abbiamo un obiettivo molto preciso: calcolare esattamente l’altezza che oggi varia tra i 4440 e i 4669. Abbiamo un’attrezzatura sofisticata e vogliamo mettere fine ad un balletto di numeri che risale, pensate, al 1937 quando il generale Italo Romegialli la rilevò con una certa approssimazione».

L’offerta è rivolta a chi è innamorato della montagna, non si spaventa davanti alle salite, che non sono molto difficoltose, è disposto a dormire in tenda ed entrare in contatto con una natura e scenari unici al mondo. La spedizione è organizzata in collaborazione con la sezione varesina del CAI e chiede un contributo di 2000 euro.

«Io ho scoperto l’Africa per caso. Sono stato in Mali, in Zaire per poi arrivare in Etiopia, dove ho vissuto ben 11 anni. Credo molto nella cooperazione internazionale e sono impegnato in vari modi: ho avviato anche una centrale casearia a 45 chilometri da Adis Abeba. Compriamo il latte da 250 allevatori e lo rivendiamo in buste ma presto avremo un macchinario per inscatolarlo. Ho anche avviato un piccolo gruppo sportivo che coinvolge decine di ragazzini. L’Etiopia è un paese da scoprire: c’è grande voglia di fare e sperimentare. Là i ragazzi sono molto più dinamici, l’Italia è troppo chiusa, dovrebbe aprirsi di più e integrarsi nel mondo».

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Pubblicato il 05 Aprile 2007
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