La Whirlpool fuori dai playoff a testa altissima

Varese-Milano 77-88. I biancorossi, sospinti da un pubblico torrido, rimontano da -17 e sorpassano a 2' dalla fine. Decidono due triple di Schultze

Si chiama Sven Schultze, nome e freddezza teutonici, il killer che manda la Whirlpool fuori dai playoff e consegna semifinale ed Eurolega all’Olimpia nella bolgia di Masnago. E’ lui, in una squadra ricca di gente ben più pagata e quotata, a spegnere in pochi secondi il sogno di tutta Varese: due triple a segno e la parola fine a una spettacolare rimonta della squadra di Magnano. I biancorossi cadono in piedi: dopo aver pagato una brutta prima metà di partita (anche a -17), la lunga assenza dal gioco di Holland a secco per 28’ e il dominio in area di Watson, De Pol e compagni sono stati capaci di inventarsi un recupero quasi incredibile sfociato nel sorpasso al 38’. Qui, quando tutta Masnago si rimetteva a sognare, ecco le triple di Schultze, più taglienti di una falce, a squarciare il ventre di una Varese mai morta. Il finale (77-88) non rende giustizia: a sistemare le cose ci pensa il pubblico che si alza in piedi per l’ultimo, caldo, enorme saluto alla stagione biancorossa. Si chiude al settimo posto, miglior risultato degli ultimi tre anni: si riparta da qui, evitando qualche brutto scivolone e tornando a lavorare e a combattere come in questa serie.

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COLPO D’OCCHIO – Se Galanda e De Pol, dopo gara 2, avevano parlato di clima simile alla finale scudetto, stasera dovranno rivedere le proporzioni. “C’è tutta una città” come recita l’inno ufficiale biancorosso ad accompagnare la Whirlpool. L’ordine è uno solo, vincere, scritto in italiano, inglese, spagnolo e sloveno sulle tribune mentre nella nord, stipatissima e a tutto volume, non entra uno spillo. Il resto del palazzetto sfiora il tutto esaurito.

PALLA A DUE – Varese al completo, senza sorprese, agli ordini di Magnano. Djordjevic lascia ancora in tribuna Davison ed ha accanto Calabria con la felpa della tuta: in panchina per non entrare. Quintetto con Capin titolare per Varese, pesante per Milano con Blair e Watson subito assieme per intasare l’area.

LA PARTITA Il tiro da tre ospite (4/6), lontano parente da quello di gara3 determina il primo quarto, al pari del dominio AJ a rimbalzo. Howell schiaccia e rende Masnago una polveriera, zittita da due triple di Gallinari, su scarichi di Blair raddoppiato in area. Magnano chiama time out (6-12), Galanda mette la tripla ma Milano approfitta di due palle perse per toccare il + 7. Gek, due falli, lascia spazio a Fernandez; con lui entrano Hafnar e De Pol dopo un fallaccio di Blair a Howell, costretto a uscire. La 2-3 di Magnano rallenta l’AJ ma Varese spreca e viene punita da Schultze con due triple in 90” cui solo Hafnar (2+1) replica. Whirlpool in ritardo 16-24, con zero punti di Holland e Carter.

Watson marchia a fuoco il ritorno in campo: parziale di 6-1 tutto suo e Olimpia in volo (17-30). Ancora Schultze prima che Keys rompa il digiuno da fuori (20-34); peccato che Galanda e il play non azzecchino un colpo e Gallinari non lasci spazio a Holland. Hafnar trova oro dall’angolo ma l’ennesima carambola trova Bulleri pronto da lontano. Scintille in campo: Fajardo prima blocca Howell a gioco fermo, poi riceve in regalo una gomitata sul naso. Il pivot di Varese schiaccia il 27-39, Gigena allunga prima di 6 liberi di Carter (33-42). L’ultimo punto è di Fajardo, tap in sulla sirena: 33-47.

Milano rientra sfrontata: Bulleri alza un alley hoop per Gallinari che sbaglia la schiacciata. Un gesto che non piace a nessuno, tanto meno a Galanda che segna 5 punti. Il Bullo replica da 3 ma Djordjevic si becca tecnico. Il nuovo -10 non stuzzica però un Holland sfiduciato, così il play azzurro riapre il divario. La difesa Whirlpool ora migliora, però in attacco arrivano solo rasoiate sporadiche (Carter per il 47-57). A 2’12” dal 30’ Holland rompe il ghiaccio mentre il solito Watson è terminale per ogni possesso AJ. Fernandez e De Pol mandano sul ferro due triple per il  -8 e il capitano si arrabbia con un arbitro, prendendosi un tecnico convertito da Garris. Sandrino si rifà: ultimo pallone a lui e bomba dall’angolo per il 52-62.

IL FINALE – Cinquemila in piedi per chiedere alla Whirlpool l’ultimo assalto. Gallinari intima il silenzio (tripla), Holland segna e Fernandez prova a infastidire Watson sul piano dei nervi. Rientra Hafnar e segna da lontano il 57-65: Masnago ora salta compatta sul timeout di Djordjevic. Garris inventa una bomba a fil dei 24” al 33’ mentre proseguono le scintille. Magnano riprova Galanda che colpisce da fuori dopo l’ennesimo tap in di TJ. Holland infila il -5 (69-74) su fischio molto contestato (canestro al limite dei passi). Milano trema, perde palla e subisce ancora Delonte (71-74). Watson spende il quarto fallo su Galanda e il lungo friulano, 2/4 ai liberi, accorcia (73-74 al 37’). Quando il jump di Garris va sul ferro è Keys a inventare un vantaggio al limite del miracoloso (75-74). Di nuovo Schultze muove il punteggio da tre, ma Galanda se lo mangia in attacco. Il tedesco è il match winner, tripla a 58” dalla fine: poco dopo, come in gara 1, gli arbitri fischiano uno sfondamento (Keys). Garris e Watson in lunetta fanno 2/2, Holland sbaglia tutto, affrettando troppo due conclusioni da fuori. Finisce così, con i cinquemila in piedi ad applaudire una Varese che esce a testa altissima dai playoff, con un sorriso amaro a fil di labbra.

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Pubblicato il 25 Maggio 2007
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