Tribunale nuovo, problemi vecchi (e più urgenti che mai)

Il nuovo tribunale scintilla, tirato a lucido: ma tali sono i problemi strutturali della giustizia, anche a Busto, che pochi hanno voglia di festeggiare

Quello fra Clemente Mastella e gli esponenti giudiziari di Busto Arsizio è stato l’incontro fra due frustrazioni. Quella del ministro, bene espressa nel suo intervento, e quella degli operatori del settore, le cui parole misurate non potevano nascondere un’autentica esasperazione per uno stato di cose insoddisfacente che si protrae da troppo tempo. Una scena quasi paradossale, in cui pubblici ufficiali del ricco Nord presentano i loro cahiers de doléances al ministro venuto dal Sud: il contrario di quanto si è visto per un secolo e mezzo. Il fatto che di inefficienze della giustizia si parlasse in un nuovo e moderno tribunale non tragga in inganno: va dato merito alla Giunta Farioli di aver operato bene e velocemente per ottenere il necessario e di aver collaborato col tribunale per un trasloco "indolore" nella nuova struttura, ma i problemi di fondo, indipendenti dalla volontà del Comune, restano. Del resto, se come ricordava il sindaco Gigi Farioli facendo gli onori, di casa, l’iter per il nuovo tribunale iniziò nel 1985, al tempo del sindaco Rossi (presente in aula), vorrà ben dire che le lungaggini non sono una novità odierna.

Galleria fotografica

Il ministro Mastella a Busto 4 di 12

Il presidente del tribunale Antonino Mazzeo (foto) apprezza sinceramente la nuova struttura a sua disposizione, ma richiama il «problema endemico» della carenza di personale: «i giudici potrebbero anche bastare» ma manca tutto il resto del personale. epure il miracolo si compie, e Busto «è il settimo o ottavo tribunale d’Italia per velocità nello smaltire le cause civili: in media, appena venti mesi». Quando la tartaruga cerca di farsi lepre. Il Prefetto Roberto Aragno si lascia invece scappare un’ammissione quasi lapalissiana: ossia che la presenza di Malpensa ha determinato un aumento della criminalità, oltre che stimolanti effetti sull’economia legale. Da qui lavoro in più che una Procura senza organici adeguati fatica a sbrigare. Il sindaco Farioli, da parte sua, dopo aver chiesto un applauso per l’assessore Mario Crespi che ha collaborato fattivamente all’agibilità del nuovo tribunale e al trasloco dalla vechcia sede (lasciata libera per gli uffici della Procura), alza a sua volta il ditino per richiamare la necessità di concedere a Busto una sede di Corte d’Appello di cui si sente gran bisogno.

Il Procuratore di Busto Arsizio Francesco Dettori (foto) non le manda a dire: «molto bene la nuova sede e il trasloco» dice rivolto a Mastella e agli esponenti del Comune, «ma siete ancora a metà dell’opera: la vecchia sede ha necessità urgente di interventi strutturali per adeguarsi alle normative di legge». Il tribunale fuorilegge, in Italia, è infatti la regola. Ma c’è di più: «mi segnalavano giusto oggi i miei otto sostituti il problema dell’amianto contenuto nel tetto…» E ancora: «Personale a parte, qui mancano i mezzi materiali: mi è capitato di dover comprare la carta a debito». Cose che farebbero sorridere se non ci fosse da piangere. Severo anche Roberto Porrello, in rappresentanza dell’Ordine bustese degli avvocati: «il nostro senso del dovere non è un alibi per lasciare le cose come stanno: solo per andare in cancelleria a farsi fare qualche copia autentica, i ragazzi dei nostri studi devono farsi anche un’ora di fila… Se necessario ricorreremo a civili forme di protesta, magari come i colleghi partenopei che hanno chiesto i danni davanti al giudice di pace per le perdite di tempo». E sulla Corte d’Appello: «Busto è pronta, Milano non ce la fa più. Poi provi lei, signor ministro, a percorrere l’Autolaghi ogni giorno, e senza scorta e sirene… Oggi più che il resistere, resistere, resistere, qui serve l’intervenire, intervenire, intervenire». Ma la confessione più dolorosa è quella del presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Grechi: «Alla gente lombarda, onesta e laboriosa, in fatto di giustizia offriamo un servizio carente. L’azione e le riforme proposte dal ministro Mastella sono state apprezzate, ma la situazione è ormai troppo compromessa. Le riforme richiedono i tempi parlamentari, ma a noi servono soluzioni tampone urgenti, perchè siamo sul punto di chiudere uffici e sezioni intere. Il personale è in rivolta, oberato di lavoro: ci servono stanziamenti per gli straordinari, non possiamo certo mandare tutti a casa alle 14 interrompendo le udienze sul più bello. Ogni giorno che passa, in queste condizioni, l’efficacia del servizio reso diminuisce».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Maggio 2007
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Il ministro Mastella a Busto 4 di 12

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.