Raffaele Crovi, un eclettico scopritore di talenti

È stato un letterato eclettico che si è cimentato in vari campi: dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica alla produzione editoriale, televisiva e radiofonica

È morto a Milano all’età di 73 anni lo scrittore Raffaele Crovi. Una vita spesa per la letteratura e l’editoria. Nato nel 1934 a Paderno Dugnano (Milano), aveva trascorso l’infanzia a Cola sull’Appennino reggiano; a Correggio (Reggio Emilia) aveva svolto gli studi liceali, per ritornare a Milano nel periodo universitario, dove si è laureato in legge con una tesi sulla recidiva penale. 
Crovi è stato un letterato
eclettico che si è cimentato in vari campi: dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica alla produzione editoriale, televisiva, giornalistica e  radiofonica.  

Dal 1956 al 1960 ha collaborato con la casa editrice Einaudi come assistente di Elio Vittorini, prima come redattore della collana-rivista «I Gettoni» e poi della rivista-collana «il menabò».
Dal 1960 al 1966 è stato vicedirettore editoriale della Mondadori e dal 1967 al 1977 responsabile dei programmi culturali della rai a Milano.
Nel triennio 1978-1980 è stato direttore editoriale della Rusconi Libri e nel triennio 1981-1983 direttore editoriale del gruppo Bompiani-Sonzogno-Etas-Fabbri Libri.
Nel 1984 ha fondato la casa editrice Camunia che nel 1994 ha inserito nel Gruppo Editoriale Giunti, in cui Crovi è diventato assistente generale. Crovi ha valorizzato molti talenti tra cui Raffaele Nigro (autore dei “Fuochi del Basento”), uno dei migliori esponenti della letteratura del Sud Italia.

Nel 1993 ha vinto il Premio Campiello con “La valle dei cavalieri” (Mondadori), una  storia incentrata sulla sua Reggio Emilia.
Dal 2000 è ststo direttore letterario della casa editrice Aragno.

Gli ultimi libri di Raffaele Crovi sono stati dedicati alle Leggi razziali, "Cameo" (Mondadori nel 2006), e a Elio Vittorini,  “Vittorini cavalcava la tigre” (Avagliano 2006),  con cui aveva condiviso una proficua e profonda amicizia

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ATTIVITA’ GIORNALISTICA – Crovi è stato critico letterario dei quotidiani «Avvenire», «Corriere della Sera», «Il Giorno», «Italia Oggi» e dei settimanali «Stato Democratico», «Tempo», «Tuttolibri», «La Domenica del Corriere».  Ha inoltre collaborato alle riviste «Leggere», «Galleria», «Il Mulino», «Nuova Corrente», «Il Verri», «Nuovi Argomenti», «L’Europa Letteraria», «Autografo», «Liberal» e «Frontiera».  È stato redattore dei periodici «il menabò», «Settegiorni», «Questitalia», «Concertino» e del quotidiano «Avvenire»; ha diretto le riviste «il belpaese» e «Origini». Con Enrico Vaime ha elaborato una riduzione scenica di Uomini e no di Elio Vittorini («Sipario», n.  288, aprile 1965); con Gianfranco Bettetini ha firmato la sceneggiatura di Ambrogio a Milano (rai uno, 1975).

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TEATRO –  Nel triennio 1983-1985 è stato direttore artistico del Teatro Verdi di Milano dove è stata messa in scena con il titolo Quello Stolfo da Ferrara una sua riduzione dell’Orlando Furioso interpretata dalla Compagnia del Buratto; nello stesso periodo per il Teatro Verdi ha ideato e coordinato i primi corsi italiani di creative writing.

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UNIVERSITA’ – Crovi ha tenuto lezioni di tecniche della scrittura all’Università di Urbino e nel 1973-1974 è stato docente di Tecniche della Comunicazione Visiva all’Istituto Universitario di Storia dell’Arte di Parma.
Ha curato e presentato in video tre programmi di informazione culturale: Tuttilibri (rai uno, 1977), Nero su bianco (Antenna Nord, 1979 e 1980) e Terza pagina (rai due, 1983-1984).
Per il quattordicesimo volume di Les écrivains célèbres (opera coordinata da Raymond Queneau e pubblicata dall’editore parigino Mazenod) ha scritto nel 1965 un repertorio degli scrittori italiani del Novecento.

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Pubblicato il 31 Agosto 2007
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