Andrea: «Ho capito come funziona la nostra società»

Andrea Brenna, presidente uscente della Consulta provinciale, parla della sua esperienza, con tante soddisfazioni e qualche cruccio

L’ultimo Presidente della Consulta varesina è ormai uno studente universitario. Andrea Brenna ( nella foto con il Ministro Fioroni) si è diplomato dopo aver affrontato il suo incarico con grande senso di responsabilità e passione.


Innanzitutto un giudizio sulla tua esperienza da presidente.

Per quanto riguarda la mia presidenza della consulta, posso certamente dire che è stata una ’esperienza davvero importante e costruttiva poiché grazie ad essa ho potuto capire meglio come funziona la nostra società ed ho avuto l’opportunità di mettermi al servizio dei miei colleghi di tutta la provincia per cercare di portare alle istituzioni i problemi che realmente interesano il mondo studentesco. Ho anche cercato di diffondere il più possibile l’importanza della Consulta Studentesca perché ritengo che gli studenti dovrebbero capire maggiormente che grazie a questa istituzione ci viene data una possibilità reale e concreta di far valere le nostre ragioni.

Ha un valore questa figura e, soprattutto, questo organo della scuola ?
La figura del presidente ha sicuramente un grande valore, come un grande valore hanno tutti i rappresentanti delle consulta studentesca eletti nei vari istituti perché, a differenza dei rappresentanti eletti nei consigli di istituto a noi viene data la possibilità di dialogare con le istituzioni in maniera più diretta e di portare alla conoscenza di tutti i  problemi e le necessità che vi sono tra gli studenti. La figura dei rappresentanti eletti nella Consulta Provinciale Studentesca ha un grande valore anche perché molti dei nostri compagni si rivolgono a noi per cercare di risolvere le più disparate problematiche ed è per questo che ritengo essenziale e di vitale importanza che all’interno di quest’organo vengano eletti ragazzi che hanno realmente la volontà di mettersi al servizio dei propri compagni per cercare di migliorare il nostro luogo di lavoro e non persone che lo fanno principalmente per mettersi in mostra all’interno del loro istituto perché si rischia di limitare fortemente le potenzialità della principale voce del mondo studentesco con le istituzioni.

Che tipo di contatto sei riuscito ad instaurare con gli studenti di tutta la provincia?
Con gli studenti della provincia sono riuscito ad ottenere un buon contatto penso principalmente dovuto alla “politica” di informazione che anche grazie ai membri del consiglio di presidenza abbiamo messo in atto.
Un motivo di grande orgoglio personale è stata l’ottima riuscita della festa dell’arte e della creatività perché la nuova veste che gli è stata data quest’anno era uno dei punti fondamentali del mio programma in quanto ritenevo giusto che gli studenti delle scuole varesine al termine dell’anno scolastico si ritrovassero tutti insieme a festeggiare e conoscersi.

La più grande soddisfazione e la più grande delusione

Il fatto di aver organizzato un’unica festa di fine anno potrebbe essere vista solo come opportunità di avere una giornata per divertirsi tutti insieme, ma io ritengo che sia molto di più perché grazie a quella festa siamo riusciti a far conoscere molto di più la figura della Consulta Provinciale Studentesca.

Ritengo inoltre che ancora più importante in quella giornata, abbiamo dato a tutti gli studenti che hanno deciso di parteciparvi l’opportunità di confrontarsi con ragazzi di altre scuole, di altre idee politiche ed anche di altre religioni e nazionalità questo è stato sicuramente motivo di arricchimento per ciascuno di loro in quanto penso che il futuro si possa trovare principalmente nel dialogo e nel reciproco rispetto ed anche nel pieno rispetto delle leggi.

Sicuramente tra le più grandi soddisfazioni che ho avuto quest’anno c’è la possibilità di aver incontrato il Presidente della Repubblica in Quirinale, il fatto di essermi fatto portavoce nazionale riguardo la riforma della maturità e di avere avuto anche la possibilità di dialogare con il ministro Fioroni.

Mi ha dato  grande soddisfazione anche l’esser riuscito a far conoscere di più il ruolo della Consulta agli studenti della provincia anche se ritengo che in questo ambito ci sia ancora molto da lavorare.
L’unica grande delusione di quest’anno è stato l’aver visto che molti miei colleghi eletti nella CPS non partecipavano costantemente e con passione ai lavori e questo, come ho detto precedentemente, danneggia la consulta e limita fortemente le nostre possibilità operative.

Ritengo essenziale  che gli studenti si impegnino per gli altri e portino avanti questo compito che  è un dovere morale verso chi ha creduto in noi e verso chi nutre delle speranze nel nostro operato anche se ciò comporta sicuramente dei sacrifici sia per quanto riguardo il  tempo libero che verso il tempo da dedicare allo studio.

Che scuola lasci alla fine del tuo percorso?
Al termine del mio percorso, lascio una scuola che sta vivendo una situazione di caos dovuta ai tentativi di rinnovamento a cui viene sottoposta, però questa situazione causa preoccupazione negli studenti perché non si riesce bene a capire dove si vuole andare e cosa si vuole ottenere.Tale situazione penso sia dovuta anche al fatto che ogni governo che si succede cambia linea da seguire.

Un grave errore che secondo me si sta compiendo e quello di cercare di valorizzare quasi esclusivamente l’aspetto didattico e tecnologico della scuola (es: aule informatica moderne, acquisto di moderni video proiettori…) tralasciando molto spesso gli elementi essenziali infatti ci  si trova spesso a seguire lezioni in banchi troppo piccoli sedie rotte per non parlare del periodo invernale quando ci si trova a convivere con sistemi di riscaldamento insufficienti e molto spesso obsoleti anche se comunque abbiamo notato che la provincia sta cercando di risolvere questa situazioni anche con grossi investimenti economici. Come presidente degli studenti di questa provincia non posso che auspicare che si prosegua in questa direzione.

Hai incontrato il ministro Fioroni. Come giudichi, dopo un anno, il suo lavoro?

Per quanto riguarda l’operato del ministro Fioroni ritengo che sia un ministro che ha tentato di prendere in considerazioni i reali problemi della scuola coinvolgendo notevolmente anche le consulte provinciali anche se a mio avviso ha portato avanti la riforma in maniera abbastanza frettolosa causando forte incertezza sia tra gli studenti che tra gli insegnati in quanto è stata fatta una riforma a gennaio quindi ad anno scolastico inoltrato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2007
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