Bella Pro Patria a Verona, ma è Anania il migliore in campo
Verona-Pro Patria 0-0. I tigrotti pareggiano al "Bentegodi" e devono ringraziare soprattutto il proprio portiere, autore di tre interventi miracolosi. Biancoblu bene nel primo tempo, in affanno nella ripresa
Buon pareggio esterno per
La novità iniziale sta nella formazione schierata da Marco Rossi, che manda in panchina Rosso e Trezzi lasciando spazio a Cigardi, con Negrini spostato a sinistra, nel tridente offensivo bustocco. Al quarto minuto il reparto avanzato biancoblu costruisce la prima occasione del match, ma l’incornata di Gasparello su cross dell’esterno destro tigrotto termina di poco a lato. L’attaccante da poco diventato papà sfiora il gol anche al 12′ (sinistro deviato da Comazzi), poi il Verona prende fiducia grazie alle scorribande di Morabito e Cossu, che tengono in affanno l’intera retroguardia ospite.
Al
La ripresa si apre con il primo cambio nelle file biancoblu, perché dopo soli centoventi secondi Gionata Bruni rileva Marco Candrina, infortunatosi nel corso dei primi quarantacinque minuti. Il Verona sembra crederci maggiormente, ma al
La pronta risposta gialloblu è affidata alla staffilata su punizione di Morante, con palla fuori di un soffio. A venti minuti dal termine entra Rossi al posto di un positivo Cigardi, ma i padroni di casa mantengono il comando delle operazioni e sfiorano nuovamente il vantaggio: William entra in area e calcia da ottima posizione, Anania si oppone meravigliosamente per la gioia sua e di tutti i suoi compagni.
Negli ultimi minuti del match il Verona meriterebbe sicuramente qualcosa in più, mentre i tigrotti devono ringraziare il loro portiere, che si erge ad assoluto protagonista annullando il contropiede di Cissè. A tempo ampiamente scaduto Anania completa il suo perfect game e compie un miracolo sull’incornata a botta sicura di William. Finisce 0-0 quindi, un buon punto per i tigrotti dopo due sconfitte consecutive, anche se il successo del Legnano porta Tramezzani e compagni in piena zona playout. Gli scaligeri invece devono ancora soffrire, perché il penultimo posto a quota sei non può far dormire sonni tranquilli al meraviglioso pubblico del “Bentegodi”.
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