“C’è un clima torbido a Busto e in provincia”

Minacce al citofono al consigliere comunale Antonello Corrado: reagisce con sdegno, incontrando la stampa, anche il segretario provinciale di Rifondazione Giovanni Bonometti

«La dovette smettere, vieni giù che ti faccio vedere» e giù pesanti insulti e minacce. Questo il tono della citofonata ricevuta domenica sera intorno alle 21 da Antonello Corrado, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, e sfociata in una denuncia contro ignoti presentata alla polizia. Lo conferma l’interessato, che nel pomeriggio di martedì ha incontrato la stampa insieme al segretario cittadino del Prc Jarno Marchiori e al segretario provinciale Giovanni Bonometti (a destra nella foto con Corrado). La minaccia, «opera di un uomo non giovane a giudicare della voce, si sarebbe detto un cinquantenne, ma c’era dell’altra gente con lui che parlava in sottofondo», è giunta dopo settimane di inquietanti telefonate mute, «al ritmo di una ogni due-tre giorni, da almeno un mese in qua». Starà ora alla Digos cercare di capire chi possa aver compiuto questi atti che hanno già fatto trovare a Corrado la solidarietà dei Verdi, quella del sindacato SdL («Coloro i quali si macchiano di simili gesti, non fanno altro che alimentare tensioni che certamente non sono il bene della democrazia. Non è certo con questi sistemi che si risolvono i problemi o che si tenta di imbavagliare chi, da sempre, si batte ogni giorno contro ogni sopruso e per il bene comune»), ma anche quella di Franco Castiglioni, coordinatore cittadino di Forza Italia («un fatto davvero brutto: un conto è la legittima critica, un conto le minacce. Queste cose non devono accadere»).

«Non vorrei fare collegamenti andando troppo sul sicuro» dichiara Corrado, «visto che già altri, qui, si sono lasciati sfuggire, in situazioni ancora più gravi, parole poi smentite dal lavoro dei magistrati. Senza voler dichiarare a priori la matrice dell’intimidazione, deduco che ce l’abbiano con me per ragioni politiche, non vedo quale altro motivo vi possa essere» . Meno telegrafico e più aspro Bonometti, che ha qualche rospo da sputare. «C’è un clima brutto, torbido, qui a Busto e in generale in provincia» osserva scuro in volto. «Un clima su cui ora indaga la magistratura, ma che da anni denunciavamo. Ora si sa, finalmente, che in provincia esiste una rete strutturata dell’estrema destra; per tacere poi della vera e propria faida scatenatasi proprio in quegli ambienti fino a coinvolgere un esponente delle istituzioni di questa città». Per Bonometti «Busto democratica è stata presa di mira con le minacce a Corrado, come lo era stata le minacce al partigiano e reduce Angioletto Castiglioni, come lo era stata con le minacce a vari giovani antifascisti. Chi minaccia Corrado minaccia tutta Rifondazione: noi siamo attivi sul fronte dell’antifascismo come su quello del lavoro e dei diritti. Fummo noi a premere per far sì che Erich Priebke se ne andasse dalla nostra provincia; e fummo noi  segnalare alla Prefettura le liste neonaziste alle amministrative del 2006. Curioso poi che Corrado sia stato minacciato proprio al ritorno dalla grande manifestazione di Roma. Ci hanno detto di smetterla: ma con cosa? Con la difesa dei valori democratici figli della Resistenza? Con la difesa dei diritti dei lavoratori? Siamo preoccupati, ma non impauriti: su entrambi i fronti combatteremo ancora e sempre, nella piena fiducia che inquirenti e magistrati scoprano anche i responsabili di questo atto di intimidazione e diano un segnale forte perchè queste cose non accadano più».

A Corrado è arrivata infine anche la solidarietà dello stesso Angioletto Castiglioni, custode del Tempio Civico presso cui si è svolto l’incontro con la stampa e a sua volta oggetto di un’aggressione verbale di stampo nefascista nelle scorse settimane.

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Pubblicato il 23 Ottobre 2007
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