Capolavori di vetro alla Creatività in volata
Saranno esposti nelle sale delle ville Ponti in occasione della mostra dedicata all'artigianato artistico
La prima produzione vetraria di cui abbiamo memoria risale all’epoca romana ed è localizzata nella zona di Locarno dove tramite scavi archeologici è stato trovato un forno attivo dal 180 d.C. al IV sec.
Altra zona di vetrerie fu Castelletto Ticino, dove già nel 1859 operava la vetreria Castelli, e Sesto Calende la cui più antica vetreria, la vetreria Rossigni, risale al 1813 fondata sulla riva del golfo di S.Anna in prossimità del mezzo di trasporto più idoneo per quei tempi. La seconda, la Federale, venne invece edificata nel 1905-1906 accanto alla stazione ferroviaria.
Oltre alle grosse fabbriche non si può dimenticare chi della lavorazione del vetro ne ha fatto un’arte rifiutando la produzione seriale e difendendo la manualità, l’apporto creativo; come la bottega di Daniele Verrucchi che ama realizzare non solo cose utili ma anche fantasie in vetro e motivi ornamentali fini a se stessi.
Oltre al vetro in mostra saranno esposte opere in ceramica, marmo, legno e ferro oltre a gioielli e lavorazioni in oro, bigiotteria artigianale, ricami, decorazioni e fotografie.
L’area del Lago Maggiore è sempre stata favorevole all’insediamento dell’industria vetraria. Un’industria che sarà presente con le sue creazioni più prestigiose alla "Creatività in volata" la mostra dedicata all’artigianato artistico che sarà ospitata nelle sale delle ville Ponti dal 13 al 14 ottobre. Il vetro, come la ceramica, il ferro e l’oro, sarà uno dei materiali che gli artigiani varesini lavoreranno ispirandosi nelle loro opere al ciclismo in vista dei mondiali che si svolgeranno a Varese nel prossimo anno. La lavorazione di questo materiale ripercorre una tradizione tramandata di generazione in generazione anche nel nostro territorio. La ricchezza dei boschi forniva il combustibile per l’alimentazione dei forni; era inoltre abbondantemente disponibile il materiale vegetale occorrente al rivestimento e all’imballo dei manufatti. Il lago e il Ticino erano poi una via d’acqua estremamente importante per il collegamento con l’Adriatico e le Alpi.
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