Carcere, il flop della Lega Nord
Quando a “Ballarò” su Rai 3 il ministro annunciò che il governo aveva varato il piano di costruzione e ristrutturazione di 16 carceri, parecchi varesini già sapevano che i vecchi “Miogni” non erano nell’elenco perché ne aveva dato notizia il sindaco Fontana in occasione della festa della polizia penitenziaria.
E Fontana era stato abile a mascherare il flop, tutto leghista, di quel progetto, dovuto al grigio e lungo governo civico di Fumagalli, del quale le camicie verdi avrebbero potuto menare qualche vanto.
Stando alle cronache, il sindaco ha detto che con il carcere in via Morandi c’è più sicurezza per i cittadini grazie al via vai degli agenti: certamente è vero, come è vero che la farmacia della Brunella, 150 metri dal carcere, è stata rapinata il 19 ottobre.
Attilio Fontana forse contava sulla fame di sicurezza dei varesini, ma anche sulla loro tradizionale distrazione che si accompagna a una bovina pazienza davanti ai drammi dei problemi cittadini insoluti da decenni. E se parli di sicurezza e poi alla festa degli agenti di custodia presenziano pure scolari delle elementari, dirimpettai da sempre del popolo dei Miogni, è possibile che alla fine se ne freghino tutti del nuovo carcere negato a Varese.
E poi quale poteva essere la memoria storica di giovani cronisti presenti alla cerimonia, per di più in precedenza sviati dal disinteresse assoluto dei politici per una questioncina come le condizioni di vita di più di trecento persone, vale a dire detenuti e agenti di custodia.
Due politici per la verità hanno mostrato molta attenzione al trasferimento del carcere: il consigliere comunale Zappoli, di rifondazione comunista, e l’ex sindaco Fumagalli il quale era convinto di avere fatto un progetto che sarebbe andato lontano. In effetti è arrivato sino all’Unione Europea che ha censurato alcuni aspetti della gara romana d’appalto per il nuovo carcere bosino.
Attilio Fontana resta un sindaco accettabile anche dopo
la singolare ricetta per ingoiare il fallimento del progetto di un carcere umano nella verde Piana di Luco, ma è un fatto che da questa vicenda si esca tutti sconfitti.
La Varese pubblica nel campionato delle istituzioni è sempre in fondo alla classifica; ci consola invece che di frequente siamo bravi come singoli, in qualsiasi attività, soprattutto in ambito privato. E nella politica? A volte ricorda il palio di Bobbiate.
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