Dalla “liretta” al “super-euro” e gli svizzeri non comprano più in Italia
Il franco svizzero depresso tocca quota 0,59 centesimi di euro e mette in ginocchio l'economia di confine
Il franco svizzero continua la corsa al ribasso nei confronti del super-Euro e l’intero settore produttivo legato al turismo boccheggia. E’ un vero e proprio grido d’allarme quello che viene da commercianti, albergatori e ristoratori dei laghi Maggiore e Ceresio che seguono tutti i giorni il continuo abbassarsi del valore della monetaelvetica rispetto all’euro. Dopo gli anni della "liretta", considerata una vera e propria manna per gli esercizi commerciali di confine, oggi siamo di fronte al fenomeno inverso con un franco quotato ormai stabilmente sotto gli 0,60 centesimi di euro, meno di 1.200 delle vecchie lire. Questa situazione si ripercuote sul commercio e sul turismo in quanto per gli svizzeri, da molti anni clienti fedeli di supermercati, alimentari, ristoranti e alberghi del Luinese, stanno abbandonando questa zona ormai divenuta troppo cara. Cosi Antonio, proprietario dell’albergo Ancora di Luino, rileva il crollo dei turisti svizzero-tedeschi:«Già con l’introduzione dell’euro abbiamo cominciato a registrare il calo – spiega – ma ora che il franco ha toccato quota 0,59 siamo arrivati al minimo storico. I tedeschi, ormai, scelgono le mete lacuali del Ticino, divenuto a buon mercato grazie al franco debole e gli svizzeri non trovano più conveniente l’Italia per molti aspetti».
Se questo discorso vale per gli alberghi assume proporzioni ancora maggiori per gli esercizi commerciali. «L’unico bene ancora concorrenziale in Italia rispetto alla Svizzera è il vino – spiega Gino, titolare di un negozio di alimentari a Lavena Ponte Tresa – per il resto ci possiamo distinguere solo in base alla qualità dei prodotti e alla bontà del servizio. Per il resto la Svizzera è diventata concorrenziale su moltissimi prodotti». Memorabile fu l’iniziativa del «Franco d’Oro», messa in atto da un gruppo di commercianti di Ponte Tresa i quali nel 2004 decisero di mettere in vendita i propri prodotti con uno sconto di oltre il 20% per eliminare il gap franco-euro.
Stesso discorso, infine, per i ristoratori e Giovanni, gerente di un noto ristorante del Luinese, fa i conti con il calo di fatturato dovuto all’abbandono degli svizzeri:«La domenica era il giorno degli svizzeri – spiega – dico "era" perchè oggi come oggi la clientela domenicale è dimezzata. Fino ad un anno fa se una festa svizzera cadeva di martedì, giorno di chiusura del nostro esercizio, noi tenevamo aperto perchè si facevano affari d’oro. Se dovesse succedere quest’anno non lo farei, terrei chiuso». I ristoranti italiani sono diventati, d’un tratto, inaccessibili ad una fascia di clienti elvetici che ha visto impoverirsi giorno per giorno il potere d’acquisto. In poche parole i tempi della "liretta" sono ormai finiti e a Luino e d’intorni supermercati (di meno), negozi, alberghi e ristoranti fanno a gara per sopravvivere nell’era del super-euro.
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