Giro di Lombardia: Bettini promette battaglia

È scattata da Varese tra due ali di folla la grande classica d'autunno. Garzelli: "Per il 2008 punto tutto sul mondiale"

È stato il sorriso tutto varesino di Stefano Zanini a chiudere la sfilata di corridori sul palco delle firme ai Giardini Estensi, preludio del via del 101° Giro di Lombardia.
Un’edizione della grande classica scattata nel cuore di Varese per concludersi a Como nel pomeriggio, che chiude una stagione Pro Tour attraversata da scosse potenti, nel bene e nel male. Tra queste ultime le vicende legate a Operacion Puerto e al disastro del Tour de France, tra le prime la rasoiata con cui Paolo Bettini ha trionfato al mondiale per il secondo anno di fila.

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Al via è proprio il "Grillo" di La California (foto a lato) a raccogliere la maggiore ovazione della folla che ha fatto da contorno alla partenza del "Lombardia". Accompagnato dai genitori e dai figli del fratello Sauro, scomparso proprio un anno fa, Bettini ha regalato qualche battuta prima di salire in sella. «Cosa faccio oggi? Casino» ha scherzato, sottolineando poi come «il giorno della corsa c’è tanta emozione. Magari la gamba non è al massimo dopo una stagione così dura, però quando parti pensi solo a correre e usi tutta l’esperienza. Starò a ruota? Vediamo, vediamo…».

Bandana piratesca e volto sorridente invece per Stefano Garzelli (foto sotto), uno dei quattro varesini nel plotone. «Finisce una stagione positiva, con quattro successi di cui due al Giro – spiega il Garzo – e tra poco se ne apre un’altra sulla quale punto tanto. La prima parte sarà ancora pensata per il Giro, poi mi butterò con tutte le mie forze sul Mondiale: si corre qui a casa mia, è una cosa fantastica, farò di tutto per esserci».
Il besanese è la punta del drappello di casa, sempre meno folto: «Siamo un po’ meno degli anni scorsi, ma sono fiducioso che qualche giovane salti fuori».

Gli applausi e le richieste di autografo fioccano anche su altri protagonisti della carovana: Pozzato, Cunego, Andy Schleck e Evans i più gettonati, con l’australiano residente a Castronno a sfoggiare la maglia bianca di leader del Pro Tour.
A chiudere la sfilata, poco prima di Zanini e di Aggiano che oggi dà l’addio alle corse, c’è pure il tre volte iridato Oscar Freire. Lo spagnolo (a proposito, Valverde non si è presentato al via) ha anche una stoccata per il circuito Uci: «Non è una gara per me, e soprattutto penso che il calendario vada rivisto. Il "Lombardia" corso ora serve a poco, a questo punto è meglio farla prima del Mondiale. Arriviamo stanchi, con la voglia di staccare».
Poco dopo il via, dopo un minuto di silenzio dedicato a Vito Taccone, il "camoscio d’Abruzzo" vincitore del Lombardia 1961. Poi tutti in sella, lasciando da parte per qualche ora le recenti magagne legate a Varese 2008.

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Pubblicato il 20 Ottobre 2007
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