“I gas di scarico della canna fumaria scaricano in casa nostra”

La protesta di un inquilino Aler del quartiere San Gallo. Le nuove canne fumarie sono a norma?

Egregio Direttore, 

abito in una della case popolari gestite dall’ALER nel quartiere di San Gallo a Varese. Queste case vengono scaldate da una centrale termica unica per tutto il quartiere. Nel 2006 è stato deciso di modernizzare questa centrale termica sostituendo quella vecchia con un sistema moderno a condensazione con una resa migliore.  
Fino a qui tutto bene. Il sistema vecchio scaricava i gas di combustione dal tetto della palazzina e quindi dal punto più alto. Questo, ed il fatto che i gas caldi tendono a salire, faceva si che i gas di combustione venivano espulsi senza dare fastidio a nessuno.
Con i lavori di modernizzazione la vecchia canna fumaria che scaricava dal tetto della palazzina improvvisamente non è più stata utilizzata per motivi a me ignoti.
Al suo posto sono state montate della nuove canne fumarie in alluminio che somigliano alla rampa di lancio dello Space Shuttle a Cape Canaveral. Però non voglio qui discutere la bellezza di tale lavoro.
Queste canne fumarie nuove sono alte non più di 3-4 metri e distanti non più di 15 metri dalle più vicine abitazioni. La palazzina e le case intorno sono molto più alte delle canne fumarie (vedi foto).
 

Cosa succede: quando piove e/o si muove un minimo d’aria, i gas di scarico non salgono più verticalmente, ma entrano direttamente nelle case intorno. Siccome i lavori di modernizzazione si sono allungati fino agli inizi di Settembre od Ottobre (non ricordo bene) inizialmente pensavamo che non avessero fatto in tempo a finire l’impianto per l’ inizio della stagione di riscaldamento. Normalmente uno si aspetterebbe che questo venisse comunicato.
Però l’esperienza insegnava che l’ente responsabile/gestore raramente informa su quello che ha fatto, su quello che fa o su quello che ha intenzione di fare (e quando lo fa, lo fa il giorno stesso dell’inizio dei lavori). Ma questa è un’altra storia. Conoscendo appunto i “propri polli” decisi di inviare una email all’ALER chiedendo spiegazioni.
Dopo qualche giorno di attesa e senza ricevere alcuna risposta mandai un FAX. Anche questo FAX (mandato il 3/11/06) rimase senza risposta.
Infine mandai una lettera raccomandata con avviso di ricevuta (mandata il 16/11/06 e ricevuta il 17/11/06). In questa lettera descrivo la situazione e richiedo le specifiche tecniche del nuovo impianto e chiedo quale legge regola le specifiche di costruzione di un’impianto di riscaldamento.
 

In attesa di una risposta, ho contattato l’ufficio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL. Qui mi è stato detto che loro potrebbero uscire ed effettuare della misure della qualità dell’aria che però sarebbe meglio se il loro intervento venisse richiesto dal comune. Mi consigliarono di fare un’esposto scritto al Sindaco.  

Nel frattempo ero sempre in attesa della risposta da parte dell’ALER che non arrivava. Decisi quindi di telefonare e chiedere come mai non mi rispondevano. Mi risposero che non ci sono solo io ad avere problemi in questo mondo e che comunque avevano già  risposto e che però la lettera era stata respinta con nota del postino dichiarante che l’indirizzo è inesatto. Strano che i bollettini per l’affitto spediti allo stesso indirizzo arrivino regolarmente e puntuali.

Comunque sia, mi venne spedita la lettera respinta come allegato ad un’email.
In sostanza mi venne risposto che “i fumi della combustione sono convogliati nelle tre canne fumarie poste sulla copertura della centrale termica e risultano conformi alla vigente normativa igienico-sanitaria, con particolare riferimento alla circolare 8 san della Regione Lombardia del 17/03/1995. Inoltre si precisa che i gas di scarico di questo tipo di centrale termica sono del tutto inoqui per la salute delle persone”.

Mi sembrò impossibile che si possa scarica gas di combustione (anche se a bassissimo contenuto di NOx e CO) nella case delle persone e quindi decisi di non accontentarmi della risposta ricevuta dell’ALER e cosi presentai un esposto al sindaco lasciando la documentazione con tanto di foto e filmino su CD all’ufficio del URP in Via Veratti (il giorno 15/12/2006).

 

Il giorno 10 Aprile del 2007  ricevo una lettera spedita dall’Area XI Tutela Ambientale all’Area IX – Gestione del Territorio Sezione Sportello Unico per l’Edilizia, Attività Controllo Edilizio (ero stato messo in copia) , dove veniva trasmesso copia del mio esposto con richiesta di voler verificare se l’installazione della canne fumarie a servizio della nuova centrale termica sia avvenuta nel rispetto del vigente regolamento edilizio comunale. Si chiedeva, in particolare se detti manufatti siano, quanto a ubicazione, altezza e distanza dalle abitazioni vicine, conformi a specifici requisiti eventualmente contenuti nel regolamento richiamato.

 

Il giorno 30 Aprile 2007 trovo nella cassetta della posta una lettera del Area IX Gestione del Territorio con il seguente contenuto: “…si comunica che il vigente regolamento edilizio comunale non riporta indicazioni in merito alla installazione delle canne fumarie a servizio di centrali termiche. La regolarità costruttiva della canne fumarie è normata dal vigente regolamento locale d’igiene, titolo III, aggiornato dalla circolare 8 San./1995, al quale si rimanda”. 

In sostanza conferma quello che aveva scritto l’ALER diversi mesi prima.

Credo possa riassumere cosi tutta questa faccenda: una canna fumaria che scarica i gas di combustione nella case degli inquilini è splendidamente a norma.  

Non credo (ma non ne ho la certezza) che mai nessun tecnico dell’ASL sia venuto sul luogo per vedere con i suoi occhi. Questa faccenda mi rende profondamente triste e mi lascia il sapore amaro in bocca di avere ragione ma non potere fare niente. 

Dai primi di Maggio 2007 mia moglie, mio figlio ed io stiamo cercando casa altrove.

 

Cordiali saluti.

 

Otmar Geiss

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2007
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