Il Comune trova l’accordo “salva-refezione”

Il doposcuola sarà obbligatorio per avere la mensa ma costerà meno di quanto previsto

Troppi bambini alla mensa per il doposcuola, di cui una gran parte non iscritti regolarmente, e con troppi pochi educatori. Risultato: il comune aveva lanciato un ultimatum. Dopo il 15 ottobre solo quelli veramente iscritti al doposcuola avranno la mensa. Subito le voci dei genitori, famiglie che lavorano, si sono levate contro il comune: “E’ troppo tardi per riorganizzarsi ora, dovevano dircelo prima”. Ora, dopo giorni di botta e risposta, l’accordo sembra esserci. E’ stato il sindaco Fontana, in un intervento al consiglio comunale, ad annunciare l’impegno del comune a creare una seconda forma di doposcuola per andare incontro ai genitori.
Un’alternativa comprendente il pranzo e un’ora di assistenza subito dopo, che costerà circa un terzo della formula “normale”, quella che prevede l’intero pomeriggio. Il numero di bambini che potrà accedervi non è comunque illimitato: verranno favoriti colore che hanno genitori lavoratori e determinati requisiti, rispettando sempre il rapporto 25 bambini per 1 educatore. Gli educatori sono già stati assegnati alle scuole e non possono essere aumentati, ma alcune hanno ancora posti disponibili. Ogni istituto va quindi considerato separatamente, in collaborazione con gli stessi dirigenti. Nell’eventualità in cui fosse necessario nuovo personale, si pensa a qualche escamotage: “Pensiamo di usare i ragazzi volontari delle superiori – dice l’assessore ai servivi educativi Patrizia Tomassini – già attivi nel doposcuola, e di chiedere agli stessi docenti degli istituti ore extra, di supporto in pausa pranzo, retribuite dal comune”.


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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2007
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