Il depuratore c’è ma non funziona: “Le fogne arrivano al lago”

Nel piccolo centro della Valdumentina le abitazioni scaricano ancora nei fiumi nonostante paghino da oltre dieci anni un depuratore non in funzione

Duecento anime che vivono nel verde della Valdumentina, pagano da anni un depuratore che non funziona (foto a sin.) e nel frattempo la fogna scarica nei fiumi. Davide Cataldo, coordinatore luinese di Movimento Libero denuncia la situazione dopo aver fatto un sopralluogo nel piccolo centro sopra Dumenza. «In questo periodo si sente tanto parlare di Ato, di depurazione, di lotta all’inquinamento del lago, eccetera. Così, visto che qualcuno mi ha confidato che i fiumi scorrono verso i laghi, mi sono recato a Curiglia con Monteviasco, comune di circa 200 abitanti che appare dimenticato da tutti, anche da chi è preposto ad amministrarlo. – attacca Cataldo – Lo spettacolo è stato desolante, tanti sono i problemi di questo piccolo comune e non mancheremo di approfondirli tutti ma per ora vorrei concentrarmi su di un fatto gravissimo, le fognature delle abitazioni del comune di Curiglia da anni scaricano a cielo aperto nei boschi della valle e riempiono i fiumi di materiali inquinanti che poi col Giona si riversano nel nostro lago».

E il depuratore? Costruito circa dieci anni fa pare non abbia mai funzionato. C’è però una tassa che gli abitanti pagherebbero proprio per il funzionamento del depuratore da quando questo è stato costruito, come sostiene ancora Cataldo: «Si potrebbe asserire che essendo un piccolo paese ed a causa dei problemi di costituzione che l’Ato varesino sta riscontrando, non ci siano i fondi per risolvere questa situazione ma purtroppo la realtà è ben diversa – commenta il responsabile di Ml – A Curiglia esiste infatti da circa dieci anni un depuratore costato centinaia di milioni di vecchie lire, una struttura potenzialmente funzionale ma mai messa in funzione. Inoltre, fatto ancor più grave, i cittadini da molti anni pagano una tassa preposta al suo funzionamento che dalle 45 mila lire iniziali è arrivata a costare circa 45 euro annue per il funzionamento di questa struttura che non è mai entrata in funzione».

Alle parole di Cataldo l’attuale sindaco Ambrogio Rossi risponde con un secco no-comment: «Non voglio commentare – dice il primo cittadino – per non alimentare sterili polemiche». A compendio di tutto ciò ci sono le immagini (foto in alto) catturate dallo stesso Cataldo che mostrano tubi in plastica sbucare dalla boscaglia nei piccoli torrenti che scendono dal Lema: «In paese ce ne sono circa una quindicina di scarichi identici – sostiene ancora Cataldo – perchè il comune di Curiglia scarica a cielo aperto, nei boschi? Perchè il depuratore non funziona?».
Queste le domande rimaste, per il momento, senza risposta. Certamente Curiglia non è la sola realtà a combattere con questo problema ancora irrisolto. Basti vedere Luino e Dumenza ancora alle prese con intere zone non allacciate e alla base dell’inquinamento delle acque prospicenti Luino: il primo centro manca ancora di alcuni tronchi di fognatura che vengono realizzati col contagocce e solo quando si può approfittare degli oneri di urbanizzazione e il secondo, in accordo con Luino, solo ora ha trovato soldi per collegarsi al depuratore di fondo valle.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2007
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