Il vescovo di Cracovia benedice la statua di Giovanni Paolo II e ricorda il pontefice

Grande affluenza di fedeli in piazza San Giulio per la visita dell'arcivescovo di Cracovia, già sgretario del pontefice.

Grande afflusso di fedeli e curiosi a Cassano Magnano per la visita dell’arcivescovo Stanislaw Dziwisz, successore di Karol Wojtyla alla guida della diocesi di Cracovia. Scenario: una piazza san Giulio decorata da numerosi stendardi bianchi e rossi come la bandiera polacca. Dopo la messa solenne il prelato ha benedetto la statua di papa Giovanni Paolo II posta nella piazza nel luglio scorso e ha presentato, nell’attiguo auditorio, il suo libro di memorie “Una vita con Karol”. 

La visita dell’arcivescovo polacco, accompagnato oltre che dal clero cassanese anche dal vescovo vicario di Varese Luigi Stucchi, ha richiesto la chiusura al traffico della piazza e delle vie adiacenti già da metà pomeriggio e ha mobilitato nell’organizzazione un ingente numero di persone, dagli alpini ai ragazzi della parrocchia: riconoscibili da una fascia gialla al braccio, i giovani e adolescenti di San Giulio hanno convogliato i fedeli all’interno della chiesa e hanno presidiato il portone. Alla fine si sono accorti che non era più possibile entrare nell’edificio sacro ormai pieno e si sono dispersi nei bar accanto alla piazza. Pronti poi a riprendere servizio dopo la messa. 

“Ma lo sa che è la prima statua in Italia dedicata a Giovanni Paolo II?” chiede orgogliosa una anziana signora, una delle tante persone intervenute nonostante la pioggia caduta per tutto il pomeriggio sulla città. A dire il vero è la prima in Lombardia, però i cassanesi hanno ragione di essere orgogliosi del monumento: la statua del pontefice – oltre al primato lombardo – è un’opera pregevole, una delle prime opere a fregiarsi del marchio DOC del Consorzio scultori del marmo di Carrara.

Dopo la benedizione il prelato polacco si è trasferito insieme alle autorità cittadine nel vicino auditorio, dove ha presentato il libro “Una vita con Karol”, già tradotto in decine di lingue, che racconta –in forma di intervista- la lunga esperienza di Dziswisz accanto al futuro pontefice: Wojtyla, arcivescovo di Cracovia da tre anni, lo volle al suo fianco nel 1966. Dziswisz gli rimase accanto negli anni di Cracovia e fu poi chiamato a Roma come segretario privato del pontefice

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2007
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