Inizia la battaglia per il Wi-Max

Secondo gli analisti sarà questa la tecnologia che porterà Internet a tutti e ovunque. Il Ministero lancia il bando per l'assegnazione delle frequenze: questa volta sarà tutto regolare?

Con un ritardo imbarazzante rispetto agli altri paesi europei, è stato pubblicato anche in Italia il bando per le frequenze WiMax con banda 3,4-3,6 GHz. Cos’è il WiMax? Si tratta di un’evoluzione del wi-fi, che offre la possibilità di fornire collegamento a Internet a moltissime persone senza dover stendere cavi, semplicemente con delle antenne in grado di diffondere accesso al web a tutti i computer.
 
Il WiMax è una tecnologia particolarmente utile nelle città, per poter accedere al web ovunque (non solo da casa, basta un dispositivo wi-fi), ma anche nelle tante località montane che caratterizzano ad esempio la provincia di Varese. Senza cavi, infatti, è più facile e meno costoso estendere la connessione ad aree più ampie. I ritardi nella proposta del bando hanno provocato diverse critiche al nostro paese, che si era limitato ad annunciare di essere "al lavoro" sul progetto un anno fa.
 
Con questo bando saranno assegnate 35 licenze locali, per permettere alle compagnie di telecomunicazioni di montare le strutture e proporre un’offerta commerciale ai consumatori. Ogni azienda dovrà spendere un minimo di 45 milioni di euro.
 
Con la possibilità di ottenere più aree, chiaramente saranno avvantaggiate le compagnie più potenti, in grado di richiedere il permesso di trasmissione su tutte le regioni nazionali. Il vantaggio sarebbe quello di avere qualche operatore unico nazionale, per garantire una copertura totale. Altre licenze a dimensione regionale, invece, saranno riservate a concorrenti che non godono di licenze Umts, per favorire maggiori articolazioni a livello locale. La speranza del Ministero è che anche le Regioni partecipino all’asta, per fornire internet gratis ai loro cittadini, come accade spesso negli Usa e in Nord Europa.
 
Alcune associazioni hanno approvato il tentativo del Ministero di usare il bando per estendere connettività anche alle aree senza Adsl (le aziende devono impegnarsi a coprire parte di queste aree), tuttavia non mancano le critiche. L’idea è che l’alto tasso di investimento possa consentire solo ai soliti operatori dominanti un accesso alle licenze. Adiconsum teme che, dato che solo una licenza su tre è assicurata a chi non dispone di Umts, le altre due possano essere acquisite solo da chi l’Umts ce l’ha. Questo cosa significa? Significa che tali compagnie potrebbero voler ottenere il Wi-Max solo per metterlo in un cassetto, e non fare concorrenza all’Umts. Per quanto utile, la tecnologia Umts è certamente più limitata e costosa per il cliente finale. Proprio per questo, tuttavia, il Ministero prevede delle indagini d’uso della tecnologia a 30 mesi dall’assegnazione.
 
Entro settimana prossima il bando sarà pubblicato sulla gazzetta europea, da quel momento ci saranno 45 giorni per la presentazione delle domande.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Ottobre 2007
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