Le sinistre in piazza contro il cemento

Sabato 27 ottobre in via Sciesa davanti alla chiesa dei Ronchi e domenica 28 tra viale Milano e via Leopardi il Prc, il PdCI e i Verdi

Sabato 27 ottobre in via Sciesa davanti alla chiesa dei Ronchi e domenica 28 tra viale Milano e via Leopardi il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani e la Federazione dei Verdi di Gallarate saranno di nuovo presenti con dei banchetti per manifestare la loro completa contrarietà alla cementificazione del territorio operata da questa amministrazione di centro-destra attraverso gli ennesimi interventi edilizi. 

Questi banchetti vanno a chiudere una lunga campagna condotta dai tre partiti, durata tutto il mese di ottobre, che è incominciata con le Osservazioni ai Piani Integrati di Intervento ed ai Piani Attuativi attraverso con i quali, fanno sapere i rappresentanti dei tre partiti: «la giunta Mucci va a costruire sul territorio gallaratese quasi 100.000 metri cubi di cemento, per poi continuare con manifesti, volantini, conferenze stampa e banchetti che hanno coinvolto quasi tutte le piazze ed i quartieri della città. Vogliamo ricordare cosa davvero sta succedendo a Gallarate – spiegano le sinistre -. La giunta gallaratese di centro-destra sacrifica parti sempre più grandi di territorio per costruire palazzi residenziali e centri commerciali; negli ultimi otto anni di amministrazione della città ha permesso che si costruissero circa 1.500.000 metri cubi di nuove edificazioni; non è mai intervenuta per contenere gli affitti, consentendo invece la formazione di una fascia alta di mercato della casa improponibile per i cittadini con redditi medi e bassi; ha trasformato gli ultimi spazi verdi di Gallarate in cantieri; ha abbandonato le periferie privilegiando il salotto buono del centro; ha disprezzato ogni tipo di valutazione ambientale cementificando quel poco verde che resta a disposizione dei cittadini gallaratesi; permette che si costruiscano tre edifici di 1.166 metri cubi sopra la collina di Crenna, stravolgendo l’aspetto del paesaggio; privatizza il verde pubblico della stessa Crenna; permette che si costruiscano 30.302 metri cubi di edifici a tre e quattro piani (fino a 19 metri di altezza) in via Monte San Martino, cancellando uno dei pochi “grandi prati” della città e coprendo la visuale del lato occidentale della collina di Crenna; lascia che si costruiscano 2.000 metri cubi di cemento (in gran parte destinato alle esigenze commerciali) nell’area di largo de Gasperi, già fortemente tormentata, dal punto di vista ambientale, dalla presenza della grande direttrice di traffico di viale Milano; permette la costruzione di 12.489 metri cubi di nuovi edifici tra via Toscanini e via Covetta nel quartiere Ronchi; utilizza lo strumento straordinario dei Piani Integrati di Intervento in modo ordinario: in meno di un anno 9 Piani Integrati e 2 Piani Attuativi per un totale di quasi 180.000 metri cubi – continua la nota -. Il territorio è sistematicamente consumato, attaccato, sfruttato per interessi prettamente economici. La campagna dei partiti della sinistra di Gallarate ha voluto contattare, informare e sensibilizzare il maggior numero di cittadini sul destino della propria città, sul destino cui il centro-destra ha condannato Gallarate. Il nostro: “Basta!”, la nostra contrarietà è totale. Ma non solo! Le Osservazioni che abbiamo presentato hanno proposto soluzioni diverse, possibili, costruttive e non così assurdamente impattanti con l’ambiente e il territorio: mantenere un certo limite alla volumetria del costruito, prevedere spazi destinati a parco pubblico attrezzato così carenti a Gallarate, salvaguardare un patrimonio ambientale come la collina di Crenna. Naturalmente le nostre osservazioni non sono state ascoltate, ma non ci aspettavamo nulla di diverso. Questa amministrazione si è sempre rifiutata di ascoltare, sembra temere la partecipazione degli stessi cittadini che l’hanno votata. Piazza Risorgimento è l’esempio più eclatante. Un grande numero di cittadini, una incredibile partecipazione popolare, sono stati ignorati o addirittura attaccati a mezzo stampa. Gli alberi sono stati tagliati e l’amministrazione ha voluto farlo il più velocemente possibile. Ma ora i lavori sono fermi, ci sono altre priorità. E lo scheletro della piazza sembra dire che, forse, era davvero opportuno parlare con tutti quei cittadini, confrontarsi, ascoltare, anziché trincerarsi dietro le solite percentuali elettorali. Nondimeno, abbiamo voluto di nuovo scendere in piazza, abbiamo voluto di nuovo denunciare quanto accade a Gallarate sotto il profilo della distruzione del territorio. E sta crescendo sempre di più nei cittadini il malcontento, la contrarietà, lo sdegno nei confronti dell’operato di questa amministrazione di centro-destra. La consapevolezza delle pratiche politiche di questa giunta sta sempre più prendendo piede a Gallarate – concludono Verdi, Prc e PdCI -. Per questo non ci fermeremo, non ci fermeremo certo qui! Continueremo a tenere alta l’attenzione per tutelare il nostro territorio, cercando di aggiungere dissenso al già ampio bacino di dissenso che questa amministrazione sta producendo, e preparandoci per nuove battaglie».

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Pubblicato il 25 Ottobre 2007
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