Lo zio chiama la scuola, la classe sotto shock

Così all'IPC Falcone ricordano la quattordicenne studentessa Serena Colombo, travolta e uccisa ieri sera da un camion

Una ragazza brava, solare, piena di amici, generosa, che si spendeva per gli altri. Una ragazza così brava in italiano che i suoi temi venivano letti ai compagni e ad altre classi a titolo di esempio. Questo il ritratto unanime di Serena Colombo, la quattordicenne (avrebbe compiuto i 15 anni il 30 ottobre) studentessa della II E indirizzo alberghiero deceduta a seguito di un tragico incidente avvenuto ieri in serata. Claudio Merletti, preside dell’IPC Falcone di Gallarate, ha lo sguardo spento mentre racconta gli effetti del dramma sul suo istituto, non nuovo alla perdita di studenti. «Ci era già successo in passato, di perdere alcuni studenti per drammi personali e malattie, oggi questa nuova tragedia» elenca rassegnato. «La notizia ci è stata portata stamattina presto da uno zio, la cui figlia è anch’essa studentessa di questo istituto» riferisce.

I docenti hanno parlato a lungo con i compagni di classe di Serena, più d’uno dei quali, in preda allo shock, ha voluto tornare a casa, accompagnato da un genitore.«La coordinatrice della classe, professoressa Fiocco, è rimasta accanto ai ragazzi gran parte della mattinata» riferisce il preside. «Abbiamo cercato di far fare loro qualche attività di laboratorio, chiaramente non era facile superare una simile notizia. L’impegno scolastico è ora quello di recuperare dal senso di vuoto che ha colpito la classe. Difficile dire cose non banali quando succedono queste tragedie: ai ragazzi io e gli insegnanti abbiamo raccomandato di parlare, di condividere, con i compagni, con gli amici, con i genitori, il lutto che ci ha colpiti. Purtroppo anche questa questa è parte della crescita e della formazione. Ci sarà indubbiamente il momento del confroto religioso, intanto la scuola si sforza di fare, laicamente, la sua parte».

In via Pietro da Gallarate, dove si trova la sezione distaccata che ospitava la sua classe, parla una rappresentante del consiglio di classe che desidera mantenere l’anonimato e parlare a nome di tutti. «Un’allieva ottima, dal punto di vista tanto del rendimento quanto della disciplina. Ma soprattutto una ragazza di grande, grande generosità verso gli altri».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2007
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