Maggioranza e opposizione ancora una volta divise

L'assemblea di lunedì 1 ottobre è cominciata con il rischio di sospensione per mancanza del numero legale: l'arrivo in ritardo di 14 minuti di Martignoni ha salvato la seduta

Il consiglio comunale di Gallarate si è aperto con un piccolo giallo, subito rientrato. La maggioranza di centro destra composta da Forza Italia e Alleanza Nazionale, forte di 18 elementi sui quali contare, ha vacillato e si è corso il rischio di un rinvio per mancanza di numero legale: tutto perché, stante l’annunciata assenza del forzista Calogero Ceraldi, negli Usa per lavoro, mancavano all’appello anche il collega di partito Alessandro Petrone e il capogruppo di An Giuseppe Martignoni. Accortisi delle due assenze, le opposizioni hanno fatto per uscire dall’aula, ma proprio in quell’istante è comparso in aula Martignoni, in ritardo di 14 minuti, seguito di poco da Petrone: i due si sono scusati e la seduta è potuta cominciare, anche se Antonio Pepe a nome di Ds e Margherita ha fatto notare come sia strano che una coalizione che ha preso quasi il 70 per cento alle elezioni rischi di non raggiungere il numero legale e ha imputato le cause ai pezzi persi per strada, a cominciare dalla Lega Nord.  

L’assemblea civica è stata occupata per intero dalle discussioni sulle linee programmatiche presentate dal sindaco Nicola Mucci. Favorevoli al documento Forza Italia e An, contrari tutti gli altri con varie motivazioni. Laura Floris (Sdi) ha criticato la giunta per l’atteggiamento tenuto nei confronti degli islamici, affermando che «serve attenzione per chi vive e lavora in città e fa mestieri che i padani non ritengono adatti a loro»; Pierluigi Galli (Ds) ha attaccato su vari fronti, dall’urbanistica ai servizi sociali, puntando sulla necessità di «un bilancio sociale ed un’anagrafe dei bisogni con riferimento alla qualità della vita dei gallaratesi, ad ambiente e salute»; Angelo Senaldi (Margherita) ha centrato l’obiettivo sulla situazione islamica, chiedendo «uno sforzo per trovare una soluzione, magari con l’aiuto delle minoranze» e si è detto inoltre preoccupato per le grosse spese sostenute dall’amministrazione in campo culturale «a discapito dei reali bisogni in campo sociale»; Cinzia Colombo (Prc) ha criticato Mucci accusando l’amministrazione di «fare continui riferimenti all’efficienza, mentre non guarda all’efficacia delle proprie manovre. Spende tanti soldi ma in campi non indispensabili e dice che Amsc e 3SG funzionano bene, ma i risultati e le mission spesso vengono disattesi»; Quintino Magarò (Polo Civico di Centro) ha calcato la mano sui piani integrati di intervento e i supermercati «utili a fare programmi e progetti per la maggioranza e non per la città» e non ha risparmiato l’assessore Aldo Simeoni che «nel doppio incarico in Comune e Provincia si rimbalza i lavori senza risolvere i problemi, come in viale Lombardia»; Matteo Ciampoli (Lega Nord) ha picchiato duro in campo urbanistico, ha accusato l’amministrazione «di fare piani integrati d’intervento non per lo sviluppo della città», si è detto «preoccupato per quello che succederà ad esempio a ridosso della 336, dove dicono di voler riqualificare anche se no c’è nulla di costruito: dobbiamo aspettarci altre gru?» e ha chiesto all’amministrazione comunale «di azzerare l’Ici e inserire le radici cristiane nello statuto comunale».  

A favore Giuseppe Martignoni (An) che ha sottolineato «l’importanza di non aver aumentato le tasse locali», chiosando con una sorta di motto: «Gallarate va avanti, Gallarate cresce». Il presidente del consiglio Donato Lozito (Dc – Nuovo Psi) ha apprezzato in pieno le parole del sindaco bollando come «molto positivo il documento, nel pieno rispetto del programma elettorale, con al centro la città e i suoi bisogni. Un discorso politicamente prudente, ma coerente e forte». Infine Alberto Ramponi, capogruppo di Forza Italia, che oltre ad approvare in toto le parole e le linee programmatiche esposte da Nicola Mucci ha concluso ringraziando tutti i consiglieri di maggioranza e ha affermato che «l’unico antidoto all’antipolitica dilagante è il buon governo. A Gallarate grazie a Mucci e alla politica di centrodestra questo buon governo c’è, e la dimostrazione viene dalle continue conferme che i cittadini ci danno in sede elettorale».

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Pubblicato il 02 Ottobre 2007
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