Minacce ai pm che indagano sul partito nazista

Lettere con pesanti intimidazioni contro il procuratore capo e il pm titolare dell'inchiesta e attentato doloso contro consigliere An. Una sigla dietro ai due episodi

Tre lettere scritte a macchina, lunghe una cartella ciascuna, firmate dalla sigla “Vigilanza democratica territoriale”. Sigillate in busta chiusa e poi spedite il 28 settembre al procuratore capo, al questore e al pm titolare dell’inchiesta sul partito neonazista. Le lettere contengono lo stesso testo; si fa riferimento a possibili azioni future e si rivolgono velate minacce al procuratore Maurizio Grigo e al pm Luca Petrucci titolare del fascicolo di indagine.
La notizia trapela in relazione proprio a un episodio violento: “Vigilanza democratica territoriale” ha rivendicato ieri ieri sera un incendio doloso in una baita-rifugio di Rima San Giuseppe, provincia di Vercelli, gestita dalla Rivendell, la cooperativa di Francesco Checco Lattuada, il consigliere di An di Busto Arsrzio indagato nell’inchiesta sui neonazisti. La sigla compariva scritta sui muri del locale distrutto e si tratta di un episodio fotocopia rispetto a quanto accadde a luglio, quando la stessa "Vdt" si attribuì un altro incendio doloso, al Biergaterten di Buguggiate, gestito dalla stessa Rivendell.
Una cosa è certa: si alza il livello dello scontro, dietro all’indagine che ha portato un mese fa a 39 perquisizioni sulla costituzione del Movimento nazional socialista dei lavoratori, un partito che copia e incolla le tesi del partito nazista di Hitler e che ha presentato regolari candidati a una serie di elezioni amministrative lo scorso anno. Due i bersagli sotto tiro: i pm che conducono l’indagine, da un alto, e uno degli indagati, dall’altro, Francesco Lattuada, sottoposto a perquisizione a suo tempo.

Le minacce ai pm e l’incendio doloso contro Lattuada sembrano in apparenza inconciliabili. E’ dunque una trama complessa quella che stanno analizzando la Digos di Varese e la Procura della Repubblica. Ma perché, una sigla, che non centra nulla con l’indagine, minaccia gli inquirenti? «Sembra che vogliano dire, andate pure avanti, ma state attenti a dove mettete le mani» spiegano gli investigatori. Il quadro è confuso ma che stia emergendo qualcosa di grosso è sensazione palbabile in procura. A quanto trapela, le perquisizioni di un mese fa hanno come tastato il polso agli ambienti della destra estrema del varesotto, e potrebbero aver rimesso in gioco antichi equilibri che stanno creano movimenti carsici. Tuttavia, le indagini vanno in tutte le direzioni. «Nessun allarmismo  – aggiunge il procuratore Grigo già minacciato più volte negli anni di piombo dalla Brigate Rosse – ma anche nessuna sottovalutazione di questi episodi».
La lettera, scritta a macchina, accenna a fatti, situazioni episodi già a conoscenza delle forze dell’ordine. «Forse è la dimostrazione che l’inchiesta ha visto giusto» dicono in procura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2007
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