Mizar, presidio permanente davanti allo stabilimento

"Nessuno degli accordi presi a suo tempo è stato rispettato, nè dall'azienda nè dalle istituzioni locali" lamenta il sindacato Al Cobas

"Umiliati dalla direzione aziendale", "scaricati dalle istituzioni": così si sentono i cassintegrati della Mizar di Busto Arsizio dopo 18 mesi di limbo fatto di "tante promesse ma solo disperazione". E da oggi, costituito il Comitato di lotta lavoratori Sitip, scatta il presidio permanente di fronte all’azienda condotto dagli iscritti ad Al Cobas.

Il sindacato, nel motivare l’iniziativa, denuncia che nessuno degli  accordi presi a suo tempo con il gruppo Sitip e con il Comune di Busto Arsizio è stato rispettato. La vicenda partì nel marzo 2006 con la messa in cassa integrazione dei 115 dipendenti Mizar: cig a zero ore per 24 mesi, ormai prossima alla scadenza. Tutte le lavorazioni venivano spostate a Cene (BG) dove sorge un grosso stabilmento del gruppo con circa 700 lavoratori.

Fra le promesse non mantenute Al Cobas elenca: l’accordo per reintegrare 20 lavoratori entro dicembre 2006 a Cene; l’accordo per ricollocare, sempre entro dicembre 2006, 50 lavoratori tra quelli messi in cassa integrazione presso aziende del territorio. Nel frattempo ionm parecchi, "non riuscendo a vivere con i soldi della cig (700 euro al mese), hanno accettato la mobilità ed hanno  dovuto cercarsi autonomamente un lavoro". Atto quantomai prudente, visto quanto non sarebbe successo anche in seguito.

"L’agenzia provinciale della formazione, che in accordo con i sindacati doveva provvedre a corsi di formazione per tutti i lavoratori in cig, per prepararli alla ricollocazione in altre aziende, dopo aver detto che erano gia’ stati stanziati i fondi, non ha fatto niente. Dove sono finiti i fondi?" chiede Al Cobas. "Di fronte a questa situazione, dopo tante delusioni, all’inizio del 2007 i lavoratori hanno deciso di investire del problema l’amministrazione comunale di busto a. per ricercare una soluzione dei 54 lavoratori in cig. A luglio 2007 viene firmato un accordo tra sindacati e amministrazione comunale di Busto Arsizio con l’istituzione di un pullman per portare i lavoratori a Cene, e con l’impegno a ricercare una ricollocazione presso le società municipalizzate dei lavoratori in cig. Ad oggi anche questi impegni sottoscritti in comune sono fermi".

Non mancano le accuse, ovviamente, anche per la parte datoriale, che viene accusata di non volere che venga istituito un pullman che porti i lavoratori a Cene: anzi, tout court, di volere "liberarsi dei lavoratori senza nessuna loro collocazione".

Per tutte queste ragioni è stato istituito un presidio di protesta di fronte allo stabilimento, tristemente chiuso: a turno i cassintegrati iscritti ad Al Cobas saranno presenti, ed invitano tutti i lavoratori che si trovassero nelle stesse condizioni (licenziati, cassintegrati, precari) "affinché questo comitato diventi il comitato di tutti".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2007
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