Pellegatta: «Il ricorso contro la Lombardia è doveroso»
La senatrice dei Comunisti italiani interviene sulla vicenda che vede opposti il Governo e la Regione Lombardia sulla legislazione in campo scolastico
Dopo il botta e risposta tra il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, sulla decisione de Consiglio dei Ministri di impugnare la legge lombarda sulla scuola interviene la senatrice Maria Pellegatta, Vicepresidente della Commissione istruzione:
«Considero opportuno e doveroso il ricorso del Consiglio dei Ministri contro le legge regionale della Lombardia sulla scuola; essa contiene elementi di incostituzionalità e nasce da una distorta e strumentale interpretazione del Titolo V. La legge della Lombardia costringerebbe i ragazzi a scegliere prematuramente a 13 anni il proprio destino tra scuola e lavoro e contrasta la grande scelta compiuta dal Parlamento per elevare l’obbligo scolastico a 16 anni e per dare a tutti basi culturali solide , prevede un modello non equilibrato e rigoroso di utilizzo dei finanziamenti pubblici e si oppone alla attuazione di un sistema moderno di istruzione professionale e tecnica all’altezza degli standard europei. Questa operazione conduce indietro l’economia e la società; il nostro Paese necessita invece di un innalzamento di cultura e competenze, di un maggior numero di diplomati, della valorizzazione della formazione scientifica e tecnologica. Per questi obiettivi si muovono recenti leggi nazionali approvate dal Parlamento”.
“Non è il tempo di strumentalizzare la scuola; non è tempo di inseguire interessi particolari: la Lombardia è chiamata a dare un contributo determinante per dare alla scuola e alla formazione quel ruolo fondamentale per ampliare i diritti di cittadinanza e dare impulso a un nuovo e piu’ solido sviluppo economico e sociale.
Sarebbe importante, come hanno chiesto in Parlamento e in Lombardia le forze della Sinistra in coerenza con il programma dell’Unione, ricondurre la Regione a un serrato e sereno confronto con l’obiettivo di applicare in modo uniforme ed efficace l’obbligo di istruzione. Sono sicura che non mancherà l’impegno delle scuole , e con loro della politica , dell’economia e della cultura, per investire sulla formazione, per contrastare la dispersione , per innovare la didattica; mi auguro—conclude la Sen. Pellegatta—che queste risorse non vengano trascinate ancora in una sterile e paralizzante disputa sul federalismo conservatore con orizzonti molto ristretti”.
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