“Quote Rosa” anche nel prossimo Statuto lombardo?
Dibattito oggi, 8 ottobre, sul principio delle pari opportunità e sulle norme antidiscriminatorie a cui hanno partecipato il ministro Pollastrini e Formigoni
Le pari opportunità negli Statuti delle istituzioni lombarde sono state al centro di una ricerca Irer presentata questa mattina in Aula consiliare, da cui emerge che circa il 70% degli Statuti dei Comuni lombardi sopra i 5000 abitanti e la maggior parte degli statuti provinciali contiene regole e indirizzi per la parità fra i generi sia nella rappresentanza che nella società ma il passaggio critico c’è, ed è l’attuazione concreta dei principi di parità.
Lo studio è stato occasione di confronto in vista della formulazione del nuovo Statuto e della nuova legge elettorale regionale.
Al proposito, il Presidente della Commissione consiliare lombarda per lo Statuto, Giuseppe Adamoli, Margherita-Ulivo, ha ricordato quanto sia cambiata l’architettura istituzionale dopo la riforma costituzionale del 2001 e quanto si sia trasformata la società.
«Per quanto riguarda i lavori dello Statuto lombardo – ha affermato Adamoli – sono certo che la nuova Carta regionale conterrà un principio di pari opportunità e una norma antidiscriminatoria. Il tema verrà declinato in maniera positiva non nel preambolo, ma nei principi, che hanno significato più forte, e andrà affermato anche nella nuova legge elettorale regionale. Il tutto aprirà delle ricadute a cascata su tutte le istituzioni del territorio lombardo.
«L’organismo di controllo sull’applicazione dei principi di parità, di nomina consiliare – ha detto ancora il Presidente della Commissione Statuto- dovrà avere competenze, poteri, risorse operative ed essere autorevole». Il Presidente Adamoli si è anche impegnato proporre la procedura del voto palese per l’approvazione di tutte le norme statutarie.
Partendo dalla presa d’atto dell’indubbia condizione di svantaggio, da cui sono appesantite le donne nella società, nelle professioni e nell’accesso agli incarichi istituzionali, è necessario -secondo il Vicepresidente del Consiglio regionale Marco Cipriano- “creare le condizioni concrete perchè si possa superare questa disparità, anche in considerazione dell’indubbio contributo di valore dato della partecipazione femminile alla vita istituzionale e politica”
Ai lavori della giornata hanno partecipato anche la Ministra per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, che ha affermato la necessità di una definizione esplicita delle ricadute dei principi perchè dal nuovo Statuto della Lombardia venga un segnale forte per tutto il Paese e il Presidente della Regione Roberto Formigoni, la deputata Mariastella Gelmini, Antonella Maiolo, delegato della Giunta Regionale per i Diritti dei Cittadini e le Pari Opportunità, Marilisa D’Amico, Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Milan, Gianna Martinengo del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Milano, oltre a molti amministratori locali, rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni femminili, degli organismi di parità.
Presenti anche i consiglieri regionali Sveva Dalmasso, Giuseppe Benigni, Maria Grazia Fabrizio , Ardemia Oriani, Margherita Peroni, Sante Zuffada.
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