Ridotta la pena alla presunta “mente” degli attentati di Madrid

I giudici della terza sezione d'assise d'appello di Milano hanno deciso di ridurre la pena a Osman Rabei e Rajeh Yahya, imputati per le bombe dell'11 marzo 2004

Quello che gli inquirenti italiani e spagnoli considerano la “mente” degli attentati che l’11 marzo 2004 causarono a Madrid 192 morti e 1800 feriti, per i giudici della terza sezione d’assise d’appello di Milano non era che un semplice partecipante, e non un organizzatore dell’associazione terroristica ritenuta responsabile di quelle stragi. Per questo i giudici hanno ridotto ieri da 10 a 8 anni la condanna di Osman Rabei, detto Mohamed l’Egiziano. Ora lo aspetta però l’epilogo del processo più importante, quello davanti alla Audiencia Nacional di Madrid, in cui la pubblica accusa ha chiesto una condanna a 47 mila anni di carcere. La sentenza spagnola è attesa per domani, mercoledì 31 ottobre. Sei ore di camera di consiglio sono servite alla Corte milanese presieduta dal giudice Roberto Pallini a ridurre la condanna anche a Rajeh Yahya, considerato il discepolo di Rabei, cui sono state concesse le attenuanti generiche che hanno fatto scendere da 5 a 4 anni di reclusione la pena comminata il 6 novembre dell’anno scorso dai giudici di primo grado. I due islamici erano stati arrestati a Milano nel giugno del 2004 e da allora sono in carcere in regime di isolamento. Il legale i Rabei ha annunciato che ora valuterà un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, in particolare per ribadire la necessità di trascrivere nuovamente le intercettazioni che costituiscono gran parte del materiale di prova a carico del suo assistito. Anche l’avvocato difensore di Yahya ha annunciato che ricorrerà in Cassazione non appena le motivazione della sentenza saranno state depositate.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2007
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