“Senza Alitalia Sea-handling fallirà”

Le sigle del trasporto aereo di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sdl hanno firmato un documento unitario al termine di una acceso attivo centrato sui problemi di Alitalia e Malpensa. Proclamato lo sciopero per il 25 ottobre

Sciopero del comparto aereo lombardo il 25 ottobre, attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori del trasporto aereo e un monito forte ai vertici sindacali e alle istituzioni nazionali perché si ponga al centro della discussione il ruolo di Malpensa e le scelte del management di Alitalia. È quanto emerso dall’attivo sindacale svoltosi al terminal 2: presenti i rappresentanti delle segreterie regionali, territoriali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Ugl e Sdl, oltre ai delegati di molte delle 370 aziende che ruotano intorno allo scalo della brughiera. Assemblea partecipata e animata, soprattutto quando si è trattato di tirare le fila e arrivare ad un documento condiviso.  

Dario Balotta, segretario regionale della Fit Cisl ha presentato i termini del dibattito, mentre Nino Cortorillo, suo omologo della Filt Cgil, ha concluso, riassumendo i numerosi interventi che si sono susseguiti: con loro al tavolo Marco Pecorari di Uilt Uil, Stefano Salomone di Ugl Ta e Victor Morchio dell’Sdl. In sala anche Carmela Tascone e Ivana Brunato, rispettivamente segretarie provinciali di Cisl e Cgil. Nei contributi di chi è intervenuto hanno ricordato le criticità che Alitalia ha evidenziato nel corso degli anni, sottolineando come dalla privatizzazione non è sfuggita nessuna compagnia europea e appare l’unica soluzione percorribile anche per Alitalia. Balotta ha aggiunto che dovrebbe essere il compratore a decidere cosa fare e dove operare, altri hanno sottolineato come la stessa Sea, nel caso dovesse essere confermata la linea del piano transitorio di Alitalia, andrebbe incontro ad enormi problemi finanziari con il seguente ragionamento: Alitalia è una delle fonti maggiori di introito della società che gestisce Malpensa e Linate, senza l’ex compagnia di bandiera Sea Spa andrebbe in perdita e non riuscirebbe più a ripianare le perdite di Sea Handling, destinata dunque a fallire, come per altro il piano industriale di sviluppo siglato con l’avallo dei sindacati nel luglio scorso. Molti altri (Ezio Colombo di Filt Cgil Malpensa, Stefano Croce dipendente Sea Handling, Antonio Albrizio di Uilt Malpensa) hanno sottolineato come manchi la consapevolezza tra i lavoratori di quello che potrebbe succedere a breve, con le riconosciute responsabilità del sindacato, ma anche con le colpe di una certa politiche che va avanti a proclami a mezzo stampa. Il Governo di Roma e Sea sono state accusate di essersi disimpegnati davanti ad una situazione sempre più preoccupante per Malpensa e per il territorio circostante e un grido di allarme si è alzato per quello che potrebbe accadere ai lavoratori, soprattutto i più deboli, nel caso Alitalia confermi il disimpegno da Malpensa (il più pessimista Franco Brioschi della Cgil). E nemmeno le voci o le intenzioni delle low cost sembrano piacere ai sindacati, anzi, come per altro i discorsi campati per aria che riguardano gli slot. L’importanza di evidenziare che il problema è di tutto il comparto aereo e non solo di Alitalia o di Malpensa è emersa da più parti e compare sul documento sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sdl. Preoccupazione anche per le ultime notizie su Alitalia: i contratti disdetti dalla compagnia al 12 dicembre 2007 e il fatto che la “guerra” tra Malpensa e Fiumicino venga consumata internamente al Paese e non dal compratore che arriverà sono letti come segnali inequivocabili (da parte del mondo sindacale regionale) del campo libero che si vuole lasciare a chi assumerà il controllo della ex compagnia di bandiera. E forte arriva la richiesta di regole in un trasporto aereo che da troppo tempo è lasciato a sè stesso.

Tante e variegate le questioni analizzate e le posizioni . Dopo una lunga e accesa discussione, gli emendamenti promossi dalla base territoriale di Cgil, Cisl e Uil volti a promuovere il coinvolgimento anche delle rappresentanze nazionali per non chiudere la discussione in un Nord-Roma che non avrebbe senso, si è giunti al voto. Le mani alzate a favore del documento sono state 87 (secondo le fonti ufficiali e i conti dei vertici delle rappresentanze sindacali), i contrari 6, gli astenuti 14. L’invito a tutti i delegati è di andare nelle aziende per spiegare la situazione, coinvolgere il territorio e le istituzioni e lavorare per salvare Malpensa. Le procedure per lo sciopero del 25 ottobre (data particolare: il 25 ottobre 1998 venne inaugurata la Grande Malpensa) sono state avviate (4 ore, dalle 10 alle 14), ma il Garante potrebbe bloccarlo perché c’è già uno sciopero del comparto aereo nazionale fissato per il 22 ottobre. Staremo a vedere: «L’importante – chiosa Flavio Nossa della segreteria Cgil – è aver coinvolto le rappresentanze sindacali a livello nazionale: tutti devono prendersi le rispettive responsabilità». 

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Pubblicato il 01 Ottobre 2007
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