Solidarietà, i ragazzi si raccontano

Al teatro Giuditta Pasta seconda edizione di “Scuola e volontariato in provincia di Varese”: a farla da padrone i giovanissimi

A raccontare, sul palco non c’erano solo i relatori ma anche i ragazzi.  Così a Saronno è andata in scena la seconda edizione di “scuola e volontariato in provincia di Varese” iniziativa riproposta dopo l’esperienza fatta lo scorso anno a Varese con l’obiettivo di far conoscere ai giovani le opportunità offerte per fare esperienze di solidarietà. Giovani capaci di “dare gambe” a progetti di solidarietà messi in campo da soggetti diversi e con formule non sempre conosciute, ma tutti volti a far vivere esperienze che fanno bene e fanno crescere.
Sul palco  per rompere il ghiaccio sono salite Valentina, Chiara e Rossana del  Liceo Scientifico di Saronno che hanno raccontato della loro esperienza presso la Casa della Carità a Milano, ma anche – dall’ IPSIA di Saronno – Eleonora, Siham, Claudia ed  Edoardo che hanno proposto un filmato da loro realizzato dopo essere stati volontari presso una struttura per anziani. E poi ancora Valeria, sempre del Liceo Scientifico di Saronno, ha riassunto un mese speciale trascorso l’estate scorsa in Burundi tra suoni di tamburi e sorrisi di bambini che non hanno nulla. A queste prime testimonianze, dove l’impegno è nato grazie al contatto messo in atto dai punti scuola dello Sportello provinciale scuola volontariato dell’Usp,  hanno fatto seguito le parole di Don Virginio Colmegna, presedente della Casa della Carità di Milano. “La forza del volontariato – ha detto don Colmegna – è la gioia di vivere nella dimensione della gratuità”. Concetti che erano anche riassunti nei cartelloni che i giovani hanno portato a teatro a fare da cornice alla mattinata organizzata da una serie di attori locali impegnati su diversi fronti per promuovere esperienze di volontariato tra i ragazzi (a sede territoriale della Regione Lombardia, la Provincia di Varese, il Cesvov, il Comune di Saronno, lo Sportello scuola volontariato dell’Ufficio Scolastico Provinciale – Usp). “I dati – ha detto Paolo Polli dell’ Unità operativa di Regione Lombardia per la promozione del servizio civile – ci dicono che questo territorio è ricco di giovani che sono pronti a impegnarsi in una esperienza come il servizio civile nazionale: un’opportunità che riguarda chi ha tra i 18 e i 28 anni, che aiuta a crescere e ad essere cittadini sempre più consapevoli”. Così è stato per Daniele, ma anche per Roberto e Irene, tutti e tre impegnati anche se in ambiti diversi, nel servizio civile nazionale presso il Comune di Saronno. Qui Daniele si è dedicato all’Informagiovani, mentre Roberto e Irene hanno dato il loro contributo nell’ambito dei servizi sociali rivolti ai minori e hanno riassunto il loro entusiasmo in uno slogan: “giocati, non stare a guardare”. E per mettersi in gioco esiste ormai anche una via “europea”, il servizio volontario europeo. “Non si tratta di una alternativa al servizio civile nazionale – ha precisato il responsabile del Cesvov, Massimiliano Pavanello – ma di una opportunità di volontariato in più che permette anche di viaggiare e di conoscere una nuova lingua. Il nostro centro è in grado di fornire tutte le indicazioni e il supporto per partire”. Ed è quello che è stato fatto per Debora, vista in una registrazione video fatta il giorno prima da un internet cafè a kalamata in Grecia dove è arrivata lasciando la sua casa a Bisuschio. Presto da Varese partirà anche Kandavhel per andare in Portagollo a sostituire Elena, altra giovane varesina che ha già concluso il suo Sve.

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Pubblicato il 24 Ottobre 2007
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