Superstrada Malpensa: sì al verde e no ai centri commerciali

Presentato il progetto di variante urbanistica del piano d’area di Malpensa per il businnes park: 1 milione di metri quadrati di parco e completamento della circonvallazione

«Un ponte sul futuro della città». Con queste parole Nicola Mucci, primo cittadino di Gallarate, ha classificato la variante urbanistica del piano d’area di Malpensa per il businnes park sulla statale 336. Un progetto discusso da tempo, che ha subito variazioni negli anni e che finalmente può cominciare l’iter di approvazione. Già incassati i pareri positivi di Regione Lombardia e Parco del Ticino, Vas e Via comprese, dovrà passare ora in commissione Territorio presieduta da Giacomo Peroni (questa sera, mercoledì 17 ottobre la presentazione) e successivamente in consiglio comunale. Un’area verde da 900 mila metri quadri a sud, sul confine con Busto Arsizio e Samarate, un grande polo terziario direzionale con servizi a imprese e persone a nord, il completamento della circonvallazione da via Aleardi fino a largo Boccherini che permetterà di avere un’alternativa alla trafficatissima viale Milano per l’attraversamento della città. In più, la scelta di non prevedere centri commerciali e grandi esercizi di distribuzione. Un’opera pubblica complessa, che prevede grandi investimenti da parte dell’amministrazione comunale e che si inserisce nel quadro del Pgt in elaborazione: l’obiettivo è appunto quello di approvare la variante nel giro di un anno, contestualmente all’approvazione del piano generale del territorio.  

«Era uno dei punti chiave nel programma di questa amministrazione – spiega Mucci -, ci arriviamo con un grande lavoro che porterà alla riqualificazione dell’area della 336. Si basa su due pilastri fondamentali: la valorizzazione dell’ambiente, con il vincolo ad area verde in totale di 1 milione di metri quadrati di terreno da rimboschire per un investimento di oltre 3 milioni di euro nell’area del Parco del Ticino, un territorio in continuità tra Valle Olona e Valle del Ticino. In secondo luogo la rinuncia al commercio di grande dimensione: saranno previsti solo negozi di prossimità in una zona fondamentale per le industrie del territorio, per il terziario, per la logistica e per strutture ricettive di cui c’è sempre più bisogno». In tutto si parla di 150 mila metri quadrati destinati al terziario, 60 mila al residenziale, 60 mila alla logistica industriale, 10 mila ai servizi, 900 mila di area verde a sud, 14 mila di parco cittadino a nord e altri 30 mila di parco inseriti in un nuovo polo scolastico che andrà a sostituire quello di Madonna in Campagna.  

Gli investimenti per il Comune di Gallarate ammontano in totale a 17 milioni di euro: 8 per il nuovo plesso scolastico, 5 per la viabilità, 1 per i parchi urbani a nord, 3 per la riforestazione. I fondi saranno reperiti con un mezzo consueto a Gallarate, quello dei piani integrati di intervento, con la clausola che chi vorrà costruire dovrà essere in possesso di almeno 30 mila metri quadrati tra l’area nord e l’area sud. Le aree che non dovessero essere cedute, saranno acquisite dal Comune, che ha in mente un piano organico anche dal punto di vista architettonico: «Vogliamo fare di questa zona un biglietto da visita importante per la città – spiega Massimo Bossi, assessore all’Urbanistica -. Le abitazioni e gli alberghi, per i quali c’è grande interesse da parte degli operatori, saranno sviluppati in verticale per risparmiare più suolo possibile. Siamo in mezzo tra la fiera di Rho-Pero, Malpensa e Milano: dobbiamo prepararci all’Expo del 2015, un’occasione fondamentale per la città. Stiamo anche pensando alla possibilità di portare l’Università a Gallarate, sarebbe il luogo ideale». Inoltre l’amministrazione comunale ha previsto di riservare un’area per l’eventuale costruzione del polo ospedaliero con Busto Arsizio: «Noi abbiamo messo le mani avanti – commenta Mucci -, crediamo in questa possibilità e abbiamo vincolato l’area proprio sul confine. Vedremo se gli amici di Busto faranno lo stesso». Nell’area di via Aleardi verrà realizzato da Amsc un impianto per la produzione di energia da distribuire in tutta la zona tramite il teleriscaldamento: «Un’opera concreta e pragmatica – chiosa Mucci -, senza voli pindarici e proiettato al futuro».  

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Pubblicato il 17 Ottobre 2007
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